Questo sabato, il Porto FC e l’Atlético de Madrid hanno raggiunto un’intesa per il trasferimento dell’attaccante spagnolo e campione olimpico Samu Omorodion alla squadra portoghese. Il Porto sperimenterà 15 milioni di euro per i diritti sportivi e il “cinquanta per cento” dei “diritti economici” del calciatore, che ha sottoscritto un contratto quinquennale con la squadra portoghese.
L’originario di Melilla lascia il club Madrileno senza aver avuto l’opportunità di debuttare con la maglia principale dell’Atlético de Madrid. Questo fenomeno non è così insolito negli ultimi tempi all’interno del club Rosso e bianco. Che si tratti di giocatori con i quali si concludono operazioni per ottenere profitto o perché non si è creduto in loro per fornire minuti ufficiali, la situazione vissuta dal promettente attaccante non è anomala negli ultimi 15 anni.
Horatiu Moldovan, recentemente trasferito al Sassuolo, non ha mai avuto un debutto ufficiale con l’Atlético, nonostante abbia partecipato a numerosi amichevoli in questa pre-season. In effetti, non ha giocato un singolo minuto ufficiale nei suoi otto mesi con il club, né in Coppe del Re né in altre competizioni. Questo fenomeno sembra essere più comune tra i portieri, specialmente dall’arrivo di Jan Oblak. Ad esempio, André Moreira è stato reclutato dall’Atlético dal CD Ribeirão per 350.000 euro nella stagione 14/15, ma non ha mai giocato, né in partite amichevoli né ufficiali. Nonostante fosse un giocatore dell’Atlético, era in prestito all’Os Belenenses e fu richiamato solo a causa dell’infortunio di Moyá durante la pre-season del 16/17, ma non scese mai in campo. Poi si è trasferito al Benfica e al Sporting Braga, poi all’Aston Villa e infine è tornato nel suo paese natale durante la finestra di mercato invernale, dopo aver giocato pochissimi minuti in Inghilterra.
Fino a Samu e Moldovan, l’ultimo caso di questo tipo era stato Nicolás Ibáñez, un attaccante argentino che l’Atletico Madrid aveva firmato per il suo team affiliato in Messico, San Luis. Dopo essersi allenato con la squadra madrilena, si è trasferito al Pachuca. Prima di lui c’era Bernard Mensah, acquisito dal Vitoria Guimaraes, che ha partecipato a diverse pre-season prima di finire in Turchia senza aver mai avuto un debutto ufficiale con l’Atletico.
Un altro caso notevole fu quello di Jonny Otto. Quest’ultimo, proveniente dal Celta de Vigo per 8 milioni di euro, era considerato come un possibile rinforzo per la fascia laterale del campo, una posizione in cui c’era un urgente bisogno. Inizialmente non riuscì a concludere con l’Atletico, quindi si cercò di prestarlo al Wolverhampton, ma alla fine lui fu acquistato per 20 milioni di euro, lasciando all’Atletico un profitto di 8 milioni senza nemmeno aver indossato l’abbigliamento da allenamento della squadra rojiblanco.
DIOGO JOTA, DEMICHELIS, RUBÉN MICAEL…
Un altro giocatore che finì al Wolverhamton fu Diogo Jota. Acquistato nell’estate del 2016 dal Paços Ferreira per circa sette milioni di euro, giocò qualche amichevole ma fu rapidamente scartato da Simeone. Il resto è storia, si mise in luce nella sua prima squadra in Inghilterra, passò al Liverpool e per un breve periodo fu uno dei migliori della Premier League, fino a quando la sua stella non si spense.
Prima di tutto ciò, si verificò uno dei casi più insoliti: quello di Martin Demichelis. Nelle prime fasi dell ‘ “Era Simeone”, Cholo usò la sua influenza per convincerlo a lasciare il Malaga. Ha giocato a Burgo de Osma contro il Numancia, poi salutò e se ne andò perché arrivò il Manchester City, lasciando all’Atletico un guadagno di cinque milioni senza nemmeno aver fatto il suo debutto ufficiale.
Poi ci fu il caso delle operazioni correlate. Come ad esempio quello di Ruben Micael, che arrivò come parte del pacchetto per l’acquisto di Radamel Falcao e che fu poi prestato al Real Zaragoza per essere successivamente trasferito al Braga. Sempre dalla “fabbrica Mendes”, abbiamo Julio Alves, un difensore centrale portoghese acquistato dal Rio Ave e subito trasferito al Besiktas nell’estate del 2011.
LA FACCIA SUDAMERICANA
Ulteriori esempi riguardano giocatori come Emiliano Velázquez. Un difensore centrale dell’Uruguay che era stato acquistato con l’ambizione di creare un nuovo José María Giménez, ma che ha poi collezionato una serie di prestiti: prima al Getafe, poi allo Sporting di Braga e infine al Rayo Vallecano.
Da Sud America proveniva anche Santos Borré, giovane attaccante colombiano mandato in prestito al Villarreal e successivamente all’River, dove ha vinto la Coppa Libertadores a Madrid. Dopo una parentesi in Germania, è tornato in America. Non ha mai fatto il suo debutto ufficiale con la ‘rojiblanca’.
Alcuni casi sono meno noti, come quello di Dani Pacheco, proveniente dal Liverpool e finito al Rayo tramite l’Atlético. O quello di Samson Kayode Olaley, un nigeriano che è arrivato nella stagione 11/12 senza essere mai stato presentato prima di trasferirsi all’Ha Noi FC del Vietnam.
FÚTBOL RETRO
Risalendo all’inizio del 2000, troviamo Catalin Monteanu, un attaccante rumeno che aveva fatto brillare il Salamanca e che è stato acquistato dall’Atlético. Dopo aver partecipato ad alcune sessioni di allenamento, è stato poi prestato prima all’Espanyol e successivamente all’Albacete. E prima di lui, c’era il bulgaro Zlatko Yankov, che era stato acquistato dall’Atlético nel 1992 e subito prestato al Real Valladolid.