Gonzalo Montiel, il difensore destro argentino, è tornato a Siviglia per ritornare agli ordini del suo allenatore, Francisco Javier García Pimienta, dopo esser volato nella sua terra natia per partecipare a un’indagine psicologica in connessione con un’accusa di aggressione sessuale aggravata risalente al 2019.
Montiel, campione del mondo e vincitore della Copa America con la nazionale argentina, ha saltato la partita contro l’Alavés in quanto ha dovuto presentarsi presso la Procura di La Matanza, nella provincia di Buenos Aires, per sottoporsi volontariamente a un esame perizia mercoledì e venerdì.
I suoi avvocati sono convinti che queste prove porteranno all’abbandono delle accuse, sostenendo che non ci siano prove che Montiel fosse presente al momento dell’aggressione, affermando che era a casa di un’altra amica. La denunciante, un’ex fidanzata di Montiel, ha dichiarato che è stata invitata dal calciatore, allora membro della squadra River Plate, a casa sua per festeggiare il suo compleanno, nella notte del 1° gennaio 2019. All’arrivo si è sentita male a causa di qualcosa aggiunto nel suo drink, perdendo la coscienza. Al suo risveglio si è ritrovata bagnata, coperta di fango e sostiene che la madre del giocatore le ha detto “cara, sei stata violentata. Usa ovuli”. La denunciante, di nome Carolina, sostiene che Montiel l’ha violentata e che vari amici del calciatore, tra cui Alexis Acosta, hanno abusato di lei, motivo per cui si è recata in ospedale che ha certificato le aggressioni. Inoltre, l’indagine sta considerando aggravanti di coercizione, basandosi sulla testimonianza della vittima, che sostiene di aver ricevuto pressioni dalla madre e dalla sorella di Montiel per non denunciare l’incidente. “Dimentica Gonzalo”, le avrebbero detto, minacciando anche di ucciderla.
Come conseguenza di questi eventi, la persona che ha presentato la denuncia afferma di essere in terapia psicologica da quel momento e di aver cercato di togliersi la vita due volte.