L’Atlético de Madrid ha avviato la nuova stagione con l’obiettivo preciso di rimediare a una delle criticità che avevano compromesso l’anno precedente. La formazione colchonera ha perso gran parte delle sue possibilità di conquistare un trofeo a causa della sua vulnerabilità in difesa, subendo 70 reti nelle 54 partite disputate.
Di questi, 43 gol sono stati incassati in LaLiga (il quarto rendimento peggiore in quel contesto), 13 nella Champions League, 7 nella Coppa del Re e 5 nella Supercoppa spagnola. Il bilancio finale ha visto una media di 1,2 gol concessi a incontro durante l’intera stagione.
Questa è stata la peggiore performance difensiva dell’era Simeone dal suo arrivo alla guida dell’Atlético. Per affrontare questa situazione, la ricostruzione della squadra ha previsto l’inserimento di nuovi difensori centrali. Sebbene si sia riusciti a ingaggiare il principale obiettivo, Robin Le Normand, il piano per trovare un sostituto di Mario Hermoso non si è realizzato appieno.
L’Atlético aveva messo gli occhi su David Hancko come il candidato ideale, ma l’operazione non è andata a buon fine a causa della mancanza di margine nel budget salariale. Al suo posto, è arrivato Clement Lenglet, non considerato né la prima né la seconda scelta.
In queste condizioni, insieme ai giocatori già presenti dalla stagione scorsa, la squadra ha preso il via alla nuova annata. E sorprendentemente, tutto ha funzionato. Ciò è stato possibile grazie all’ottimo rendimento di Le Normand e a una rinascita inattesa di José María Giménez. Supportata da questi due centrali, unita agli interventi di altri giocatori come Azpilicueta e Witsel, l’Atlético di Simeone ha ritrovato la sua solidità difensiva.
Fino a questo punto, le notizie erano buone. Tuttavia, ci sono segnali preoccupanti poiché il ‘muro’ difensivo inizia a mostrare delle crepe. La perdita di Le Normand per un mese suscita ansia, dato che era uno degli elementi fondamentali per il miglioramento della squadra.
Nell’ultima partita prima della pausa, l’Atlético de Madrid ha pareggiato 1-1 contro la Real Sociedad al Reale Arena, e ha subito otto reti nelle ultime cinque partite ufficiali. In questo arco di tempo, non è riuscito a mantenere la porta inviolate per Jan Oblak, cosa che era riuscita all’inizio della stagione.
UN MISTO DI PREOCCUPAZIONE E OPPORTUNITÀ
All’inizio della stagione, l’Atlético aveva collezionato quattro partite consecutive senza subire gol, il suo miglior risultato dal novembre 2020. Adesso, nelle ultime cinque competizioni, in solo un incontro non ha subito reti, mentre nelle altre quattro volte ha incassato, compresa una sconfitta a Lisbona con quattro goal, che segna la decima occasione dall’arrivo del Cholo, in cui la squadra ha subito quattro reti o più in un singolo match.
Nonostante ciò, i dirigenti dell’Atlético tendono a mantenere un atteggiamento ottimista: sebbene le ultime prestazioni difensive siano inferiori rispetto all’inizio, le statistiche generali indicano comunque un miglioramento evidente. Attualmente, l’Atlético è il quarto club con meno gol subiti tra le cinque principali leghe europee (considerando solo la Liga), con una media di 0,55 gol a partita, un dato notevole. Ha subito solo cinque reti, una in meno rispetto al Real Madrid e quattro in meno rispetto al FC Barcelona. Solo in due stagioni durante l’era Simeone si sono registrate cifre migliori dopo nove giornate: nel 2011-12 (due gol), nel 2016-17 (quattro) e nel 2020-21 (quattro).