Investendo un terzo dei fondi previsti per il progetto del Nou Mestalla, il Valencia avrebbe la possibilità di ristrutturare il suo stadio attuale, il più antico tra quelli della Prima Divisione, trasformandolo in un impianto “ristrutturato, moderno, conforme agli standard UEFA e capace di ospitare eventi durante tutto l’anno”.
Questa proposta emerge da un incontro tematico al quale hanno partecipato economisti, ingegneri e architetti di rinomata esperienza. Attualmente, il piano per il Nou Mestalla appare “insostenibile dal punto di vista economico per la società”, ma non solo per ragioni finanziarie, bensì anche per le evidenti “carenze tecniche” del progetto presentato.
Rueda ha evidenziato che “non esiste ancora una soluzione definitiva per il tetto” del nuovo stadio, aggiungendo che “ci sono danni diffusi in tutte le componenti strutturali” e che il rapporto del 2020 relativo alla struttura è “inaccettabile”, considerando che il Nou Mestalla giace inattivo da quasi cinque anni. Secondo l’ingegnere, le varie problematiche strutturali rappresentano una “bomba a orologeria” per la longevità del stadio, sottolineando che il piano di esecuzione “si limita a delineare un intervento per la riparazione di difetti minori”, mentre “in tutte le componenti strutturali sono presenti danni estesi, dalle gradinate alle solette, fino alle infiltrazioni d’acqua e ai sistemi di comunicazione”. Pertanto, il gruppo Ultimes vesprades a Mestalla (ÚvaM) ha proposto di riabilitare il vecchio Mestalla, un intervento che richiederebbe “poco più di cento milioni di euro” e permetterebbe inoltre la realizzazione di un’area commerciale di 10.000 metri quadrati che necessita soltanto di essere delimitata.
Ernesto Colomer, professore e ingegnere della UPV, ha affermato che la ristrutturazione è “tecnicamente realizzabile, poiché i tre anelli sono autonomi l’uno dall’altro, rendendo più semplice la loro modifica”. Inoltre, ha aggiunto che “non è necessario rifare tutto contemporaneamente; essendo indipendenti, è possibile affrontare una ristrutturazione graduale in base alle risorse finanziarie disponibili per il club in ogni momento”. L’obiettivo di questo progetto è quello di evitare il piano per il Nou Mestalla, per il quale il Valencia ha recentemente annunciato che potrebbe accumulare un debito superiore ai 500 milioni, nonostante al momento la squadra stia affrontando difficoltà in classifica, occupando il diciannovesimo posto e trovandosi a tre punti dalla salvezza.