Bordalás ritorna alle sue radici: “Questo è calcio, papà”

Il Getafe è una squadra che suscita opiniones forti e contrastanti. Sotto la guida di José Bordalás, questo club sa sfruttare al massimo le risorse a sua disposizione, che non sono mai eccessive. Spesso si trova al centro di polemiche per l’impressione di perdere tempo, la ferocia del suo gioco e un atteggiamento molto difensivo.

Tuttavia, etichettarlo in questo modo non rende giustizia alla sua reale identità. Il Getafe si distingue anche per la sua propensione a pressare e non esita a cercare la conclusione nelle fasi avanzate del gioco. Si sforzano di concludere le azioni con cross in area o tiri in porta, e, in alcune occasioni, adottano un gioco più cauto, soprattutto contro avversari tecnicamente più dotati.

Limitarsi a questa visione sarebbe riduttivo. Durante il precedente ciclo di Bordalás, il Getafe è riuscito persino a qualificarsi per l’Europa League, superando squadre del calibro dell’Ajax e dando filo da torcere all’Inter di Milano. Il modulo in uso era chiaramente un 1-4-4-2, con una duplice presenza di terzini. Questo stile di gioco, molto caratteristico, sta tornando in auge nel 2025, grazie all’arrivo di Bernat e alla solidità di Duarte in difesa, dopo un lungo periodo di variazioni tattiche. Djené gioca come terzino destro e Rico come terzino sinistro, supportati da Juan Iglesias e Bernat in avanti. In attacco si trovano Uche e Juanmi, con Mayoral disponibile in panchina. Questa strategia porta risultati interessanti: nelle sei partite di campionato del 2025 non conoscono sconfitte, con 4 vittorie e 2 pareggi. È curioso notare che tutte le vittorie sono arrivate in trasferta (contro Girona, Alavés, Real Sociedad e Las Palmas), mentre i pareggi sono avvenuti al Coliseum contro Barça e Sevilla. Come ha affermato Bordalás, “a molti non piace che il Getafe compete con squadre con budget superiori, ma come dico sempre ai miei giocatori, questo è il calcio.”

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