La commissione di appello ha confermato che Iñigo Martínez non ha commesso alcuna irregolarità di allineamento

È stata recentemente pubblicata la decisione del Comitato d’Appello riguardo al ricorso presentato dall’Osasuna in merito alla presunta irregolarità della formazione di Iñigo Martínez durante il match tra il FC Barcelona e i navarri, svoltosi il 27 marzo. Questo ricorso era stato precedentemente respinto dal Comitato Disciplinare.

La nuova delibera conferma la scelta presa dal Comitato Disciplinare l’11 aprile e respinge nuovamente la richiesta di accertamento di un’eventuale irregolarità, comportando quindi una perdita per l’Osasuna con un punteggio di 3-0.

Era già stato anticipato che il team navarro avesse poche possibilità che il Comitato d’Appello revocasse la decisione, specialmente dopo la sentenza del 14 aprile, firmata dalla presidente del Comitato Disciplinare, María Josefa García, che si era dimostrata piuttosto chiara a favore del Barcelona, evidenziando anche la revoca della convocazione di Iñigo Martínez per la nazionale.

Questo era supportato dalle informazioni fornite dalla RFEF, che avevano attestato la validità dei rapporti medici sia di Iñigo Martínez che di Marc Casadó prima dell’inizio della preparazione della Nazionale. A questo si aggiungeva la comunicazione inviata dal Team Manager Nazionale al FC Barcelona, in cui si notificava la seguente situazione: “Ti scrivo per informarti che, a causa di un infortunio, il giocatore del FC Barcelona Iñigo Martínez viene escluso dai prossimi quarti di finale della UNL 2024-2025”.

Il documento del Comitato Disciplinare sottolineava inoltre che la RFEF, consentendo a Iñigo Martínez di lasciare la preparazione e fornendo un certificato ufficiale di esclusione, dimostra implicitamente la volontà di non applicare la regola contestata (quella dei cinque giorni richiamata dall’Osasuna), per cui l’interpretazione è che il giocatore potesse partecipare alle competizioni con la sua squadra. Dopo questa conferma della decisione, l’Osasuna ha come unica alternativa quella di appellarsi al TAD, ultima autorità sportiva disponibile. L’opzione successiva sarebbe l’avvio di una causa presso i tribunali ordinari.

La decision del Comitato di Appello

Nel documento inviato da Osasuna, l’appello si fondava su cinque argomentazioni: problemi nella gestione della disdetta del giocatore, mancanza di evidenze mediche da parte della RFEF; inefficienza giuridica della revoca e trattamento discriminatorio rispetto ad altri atleti nella medesima situazione, come Bryan Zaragoza e Nico Williams. L’ultima questione riguarda una presunta violazione delle normative relative alle assenze mediche nella legislazione spagnola. Infine, Osasuna ha affermato che la presunta assenza per motivi di salute non ha validità legale poiché non è stata emessa da un’agenzia assicurativa o da un servizio sanitario pubblico, come stabilito dal Real Decreto 1060/2022.

Il Comitato ha stabilito che “spetta esclusivamente alla federazione convocante, in questo caso la RFEF, determinare se una lesione è sufficientemente accreditata per giustificare la disdetta di un giocatore, e se ritiene necessario richiedere ulteriore documentazione o prove cliniche. La discrezionalità tecnica in questo ambito non può essere sostituita né giudicata da questo Comitato in sede disciplinare, a meno che non emerga in modo manifesto come arbitraria o fraudolenta.”

Per quanto riguarda l’obbligo di presentare una prova medica da parte della RFEF, il corpo disciplinare ha chiarito che “è fondamentale notare che non esiste una norma che imponga l’obbligo di prove radiologiche né la necessità di verifiche in ambito federativo, se la federazione accetta la documentazione medica fornita dal club come adeguata… In altre parole, l’obbligo di sottoporsi a tale visita medica è vincolante per il giocatore solo se la federazione lo richiede espressamente. Pertanto, nel caso specifico, dato che la RFEF non ha richiesto tale verifica e ha, invece, accettato i referti medici inviati dal FC Barcelona come validi, è inappropriato sostenere che si sia violato l’articolo 4, non essendo esistita alcuna infrazione di un obbligo mai richiesto dalla federazione convocante.”

Inoltre, come è stato già sostenuto nella prima istanza, l’atto di desconvocatoria è stato ufficialmente attestato. È importante menzionare che tale processo è stato formalizzato attraverso: – Un’email ufficiale inviata il 17 marzo 2025 dalla Team Manager della Nazionale Assoluta. – Un comunicato della RFEF reso pubblico lo stesso giorno sul sito ufficiale. – La sostituzione del giocatore con un altro convocato. Alla luce di quanto sopra, si conferma l’atto di desconvocatoria ufficiale del giocatore D. Íñigo Martínez, come comunicato tramite email del 17 marzo 2025 e l’annuncio ufficiale sulla pagina web della RFEF.

Si conclude sostenendo che “non è possibile affermare validamente che la partecipazione del giocatore alla partita del 27 marzo costituisca un’irregolarità, poiché dal punto di vista giuridico il giocatore non era soggetto alle limitazioni temporali previste dalla normativa, in quanto gli effetti della sua convocazione erano stati annullati tramite un atto federativo esplicito”.

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