Il tecnico della UD Las Palmas, Diego Martínez, ha annunciato questo venerdì che la squadra gialla sta considerando di rivolgersi al Comitato di Competizione della RFEF a seguito della controversa presenza del difensore francese Loïc Badé da parte del Sevilla FC.
Questo è accaduto durante la partita tra le due squadre, svoltasi martedì 13 maggio 2025, che si è conclusa con una sconfitta per 1-0, contribuendo così al retrocessione dei canari in LaLiga Hypermotion. Badé ha giocato per tutti i 90 minuti allo stadio Sánchez-Pizjuán, solo tre giorni dopo essere stato sostituito al Balaídos a causa di una commozione cerebrale, riconosciuta dal personale medico del Sevilla nel referto ufficiale dell’incontro contro il Celta.
Il problema principale riguarda un presunto mancato rispetto del protocollo sulle commozioni cerebrali, raccomandato da FIFA, LaLiga e dall’Associazione dei Calciatori Spagnoli (AFE), che prevede un periodo minimo di sei giorni di inattività per ogni calciatore che ha subito un infortunio simile, sempre che abbia completato una serie di test medici. Sebbene il Sevilla non si trovi in una situazione di allineamento scorretto, potrebbe essersi verificata una possibile violazione delle normative accettate nel calcio professionistico spagnolo. Anche se tale protocollo non è vincolante secondo il regolamento disciplinare spagnolo, è stato comunque formalmente accolto dalle principali autorità del calcio professionistico. Per questo motivo, i legali della squadra gialla stanno valutando di presentare un reclamo per presunta negligenza medica e per una violazione del principio di equità competitiva, facendo riferimento agli articoli 54 e 104 del Codice Disciplinare della RFEF, che puniscono l’allineamento irregolare e comportamenti contrari al buon ordine sportivo.
La UD Las Palmas non intende contestare il risultato della gara, terminata con un pareggio di 1-0, ma piuttosto intende stabilire un precedente che tuteli la salute degli atleti e l’integrità della competizione. Esperti in diritto sportivo affermano che la situazione si colloca in una “zona grigia” dal punto di vista legale. Sebbene il Sevilla FC possa sostenere che il calciatore è tornato in campo dopo aver ricevuto l’autorizzazione medica e che non mostrava sintomi, la registrazione della commozione da parte dell’arbitro e la prossimità del successivo incontro potrebbero rappresentare un problema per il club andaluso. Non si tratterebbe di un allineamento irregolare nel senso tradizionale della parola, ma di una possibile violazione del dovere di diligenza medica e delle normative accettate nel contesto del calcio professionistico spagnolo. Qual è la posizione della FIFA? Il protocollo internazionale prevede sei tappe di reinserimento dopo una commozione: riposo fisico e cognitivo, attività leggera, allenamento senza contatto, allenamento con contatto, ritorno in competizione e valutazione medica in ogni fase. Tutto ciò deve avvenire sotto sorveglianza medica e senza alcun sintomo. La FIFA ha sottolineato che questo protocollo riguarda “la salute pubblica nel contesto dello sport professionale”, soprattutto a seguito di casi di danno neurologico cronico legato al calcio. Sebbene non ci siano precedenti di sanzioni in Spagna per la violazione di tali protocolli, il caso potrebbe costituire un precedente giuridico se la RFEF decidesse di esaminare la questione, in particolare se si dimostrasse che la salute del giocatore fosse stata compromessa e che il club avesse ignorato una norma accettata volontariamente dall’industria. A Sevilla, per ora, regna il silenzio. Tuttavia, a Las Palmas ci sono già richieste di maggiore fermezza.