Prosegue la contestazione contro il complesso sportivo del Girona

L’ampliamento del centro sportivo del Girona FC ha generato una notevole opposizione tra i residenti di Vilablareix. Agricoltori, gruppi ambientalisti e abitanti della zona rurale di La Massana stanno protestando contro un progetto che ritengono esagerato e dannoso per l’ambiente.

Anche se le preoccupazioni non sono recenti, sono aumentate con l’avvio della seconda fase del complesso, prevista su un’area di 24 ettari di terreno agricolo. La prima fase, già completata, ha incluso la realizzazione di due campi di allenamento, spogliatoi, una palestra e uffici per la squadra principale.

La seconda fase, attualmente in fase di approvazione, prevede l’edificazione di altri otto campi, uno stadio con una capienza di 500 spettatori, nuove strutture sportive, un ristorante e la futura sede del club. Diverse associazioni, come Unió de Pagesos e l’Associazione dei Naturalisti di Girona, insieme a residenti colpiti direttamente, stanno supportando le proteste. Asunción, proprietaria di una fattoria nelle vicinanze, ha espresso le sue preoccupazioni, affermando che la sua attività sarà danneggiata: “Avrò difficoltà con il passaggio dei camion del latte e subirò le conseguenze dell’inquinamento acustico e luminoso generato dalla struttura”, ha dichiarato. Inoltre, lamenta la mancanza di dialogo con il Comune, che, secondo quanto sostiene, ha presentato il progetto come una scelta già effettuata. L’avvocato che rappresenta queste entità, Eduard de Ribot, ha sostenuto che la realizzazione sta avvenendo in modo irregolare e che il progetto è stato suddiviso per eludere le procedure legali necessarie. “Non è possibile costruire un’infrastruttura di questa portata su suolo agricolo protetto”, ha spiegato. De Ribot sottolinea che se il terreno fosse stato urbano, il club sarebbe stato obbligato a cedere parte del suolo per usi pubblici, cosa che nel presente caso non è prevista.

Marc Xifra, rappresentante di Unió de Pagesos, ha sottolineato l’importanza di preservare le terre agricole strategiche, affermando: “Non è possibile costruire su terreni destinati all’agricoltura. Rischiamo di perdere aree fondamentali per la produzione locale di cibo, il che mina la nostra sovranità alimentare”. La questione ha generato una mobilitazione di oltre 700 cittadini, quasi il 20% della popolazione locale, che hanno espresso il loro dissenso nei confronti del progetto. Sebbene 35 famiglie della zona rurale di La Massana siano le più colpite, il malcontento ha raggiunto anche il resto di Vilablareix. Alcuni residenti si sentono trascurati e senza alcuna possibilità di intervenire contro le decisioni del club e dell’amministrazione comunale. Dall’altra parte, il comune afferma di rispettare le procedure legali in atto. Tuttavia, è curioso notare che, durante la votazione per l’approvazione della prima fase, l’amministrazione, pur avendo una maggioranza chiara, ha scelto di astenersi completamente. Ci sono segnali che indicano una situazione simile anche per la fase successiva.

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