Iñaki Peña è stato riconosciuto per la sua sorprendente titolarità, probabilmente in segno di rispetto per la sua pazienza dopo aver giocato per metà stagione come titolare, soprattutto in vista della possibilità che possa lasciare il club dove ha iniziato la sua carriera professionistica.
Ha parato anche tiri impossibili e ha evitato situazioni complicate. Ha lasciato Bilbao mantenendo la rete inviolata, un’ottima prestazione per un portiere.
Eric Garcia ha dimostrato di essere un muro difensivo, affrontando la sfida rappresentata da Nico Williams. Il suo avversario gli ha creato non pochi grattacapi, ma Garcia ha gestito la situazione con calma, determinazione, senza commettere falli.
Cubarsí ha dimostrato la sua resistenza. In una partita senza un attimo di tregua, ha affrontato il confronto con energia, uscendo vincitore dalla maggior parte delle situazioni. Ha tirato un sospiro di sollievo quando un rinvio inaspettato non ha portato a un gol avversario, rimanendo solo un contatto tra la mano di Peña e la traversa.
Araujo è stato motivato dalle parole di Flick, che lo ha definito un giocatore chiave per la prossima stagione. Ha affrontato con successo la forza fisica di Maroan, ma è stato sostituito alla fine del match.
Balde ha dato vita a diverse accelerazioni tipiche del suo stile, anche se spesso fermato da falli. Dalla parte difensiva, ha svolto il suo compito con grande efficacia.
Gavi ha giocato nel suo ruolo ideale, quello di mediano, dove ha mostrato la sua forza e ha garantito un’ottima circolazione della palla, fornendo le qualità necessarie in un contesto impegnativo come quello de La Catedral.
Pedri è stato accolto dagli applausi. Ha tessuto le fila del gioco del Barça con la sua solita intelligenza tattica e abilità tecnica. Ha anche fornito alcuni passaggi che avrebbero potuto concretizzarsi in gol, che però non sono stati sfruttati. È stato applaudito quando è stato sostituito.
Fermín López ha saputo creare scompiglio tra le fila avversarie.
Un’altra azione fondamentale ha segnato il match, stavolta con un passaggio preciso che ha portato al primo gol. Un giocatore che ha dimostrato intensità, intelligenza e abilità nel farsi trovare nel momento giusto, conquistandosi il suo meritato spazio nel team.
Lamine Yamal è stato motivato, nonostante gli sforzi di Yuri per metterlo in difficoltà. Ha lasciato quell’ala alla ricerca di opportunità più favorevoli, mostrando il suo talento anche di fronte ai fischi del pubblico. Ha sfiorato il gol, ma non è riuscito a concretizzare.
Raphinha ha avuto un ruolo strategico, battendo un angolo che, dopo un brutto rinvio di Unai Gómez, ha portato al raddoppio di Lewandowski. Ha quasi regalato un ulteriore assist con un magnifico passaggio che, incredibilmente, non si è trasformato in rete.
Lewandowski ha segnato il centesimo e il centounesimo gol con la maglia del Barcellona, sfiorando anche il suo 102°, 103° e così via. Il primo gol è stato un colpo di testa ben piazzato, mentre il secondo, sempre di testa, è stato uno dei più agevoli della sua prestigiosa carriera.
Dani Olmo ha chiuso il festival offesivo di questo Barcellona campione di Liga provocando un rigore che ha realizzato per il 0-3.
Christensen è subentrato ad Araujo, assicurando solidità difensiva e pulizia nel gioco di costruzione.
Gerard Martín ha ricevuto il riconoscimento di Flick, che lo ha fatto entrare nella parte finale di una Liga che merita anche a lui.
Frenkie De Jong si è dimostrato utile anche per suscitare applausi al San Mamés dedicati a Pedri, chiudendo la stagione in campo durante tutte le fasi decisive del campionato.
Pau Víctor ha avuto una presenza limitata, ma significativa, nel contesto della squadra.
Forse non tanto: Flick ha optato per dare dei minuti alla fine a favore di Ansu Fati, seguendo la linea stabilita nel corso della stagione.