Dieci possibilità si concentrano nel cuore della squadra reale: inizia il provino di Sergio

La Real Sociedad dovrà adattarsi, da un lato, alla nuova realtà senza Martín Zubimendi e, dall’altro, all’assenza di competizioni europee nel proprio calendario. Questo rappresenta un significativo cambiamento per la squadra guidata da Sergio Francisco. La partenza di Zubimendi lascia un vuoto incolmabile, considerando il suo livello e le sue caratteristiche, e il club non ha la possibilità di reperire un calciatore di pari valore nell’immediato futuro.

La squadra dovrà affrontare una stagione caratterizzata da partite settimanali con l’ambizione di tornare a competere in Europa, fondamentale per la sostenibilità del progetto.

È evidente che la squadra txuri urdin passerà da un totale di 57 incontri stagionali a un massimo di 46, qualora raggiungesse la finale di Coppa.

Questo implica una limitazione nelle opportunità di gioco e una minore necessità di rotazioni frequenti, rendendo meno necessaria una rosa particolarmente ampia. Nonostante la partenza di Zubimendi, il centrocampo presenta un numero eccessivo di giocatori. Infatti, si vocifera insistentemente, secondo quanto confermato da Aperribay, dell’arrivo di Equi Fernández alla Real, che porterebbe il numero dei centrocampisti a dieci.

Questo è un eccesso se consideriamo che ci sono solo tre posizioni disponibili. I dieci calciatori comprendono Goti, che salirà in prima squadra, e il ritorno di Urko e Gorrotxategi, i quali hanno solide possibilità di affermarsi. A questi si uniscono i centrocampisti già in rosa, come Sucic, Zakharyan, Brais, Turrientes, Marín e Olasagasti. Inoltre, giocatori come Kubo o Sergio Gómez potrebbero essere impiegati nel centrocampo, insieme al giovane Mariezkurrena.

C’è quindi una sovrabbondanza di giocatori, ma restano domande aperte riguardo il gioco, il sistema tattico e le posizioni e gerarchie che il nuovo allenatore intenderà implementare. Man mano che si definiranno queste strategie, molte incertezze verranno chiarite.

Potrebbe emergere una disposizione a rombo nel modulo di gioco che consenta di integrare più centrocampisti nella squadra, oltre a compensare l’assenza di Zubimendi e del suo sostituto. Si potrebbe anche considerare un sistema con un doppio pivot e un trequartista, tra le diverse opzioni disponibili. In ogni caso, alcuni elementi sono segnati da una chiara selezione estiva. Le partenze sono inevitabili. È difficile prevedere quali giocatori lasceranno la Real, ma è necessario che ci siano, dato che non c’è spazio per tutti. Olasagasti, che ha rinnovato fino al 2027, è il più probabile a non proseguire, almeno per quanto riguarda il suo livello attuale. Inoltre, si è vociferato di un’uscita concordata per Brais Méndez, segnando così la fine della sua avventura come txuri urdin, il che sarebbe un allontanamento doloroso a livello sportivo. Allo stesso modo, non sarebbe sorprendente se giocatori come Turrientes, Marín o Urko, nel caso in cui non ricevano molte occasioni, decidessero di cercare una cessione che gli permettesse di accumulare minuti utili per il loro sviluppo, evitando di passare un anno difficile in panchina. Non tutti saranno costretti a muoversi, ma alcuni lo faranno, in particolare quei giocatori come l’gasteiztarra e il beasaindarra che necessitano di costanza. Marín ha dimostrato di meritarsi un posto in squadra, ma ciò è avvenuto con Imanol, mentre Sergio ha una visione differente. Un numero equilibrato di giocatori per quelle posizioni centrali dovrebbe essere tra sette e otto. Si potrebbero considerare anche ipotesi come quella di Zakharyan, che non ha ancora dimostrato la necessaria solidità fisica per assicurarsi un posto. Tuttavia, la rosa realista in un anno europeo non può essere composta da 27 giocatori, né sembra destinata a limitarsi a 25, ma piuttosto sarà più snella.

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