Alla scoperta degli e-sport all’italiana

Gli italiani da sempre amanti dell'attività fisica stanno scoprendo gli e-sport e le loro categorie: sport, strategia e sparatutto.

Sport, che passione: campi da percorrere in corsa, un allenamento tale da temprare il corpo e la mente e tanta adrenalina in circolo, alimentata dai tifosi intorno. Eppure, anche gli italiani stanno oggi lasciando spazio a nuovi modi di intendere le attività sportive: le competizioni si fanno più ludiche e digitali, assumendo la forma di quegli e-sport che si sono già imposti all’estero e che adesso attirano l’attenzione crescente degli appassionati italiani. Di certo, alcuni internauti tendono a sfruttare le potenzialità della rete in maniera più classica, come per giocare superenalotto online, ma molti appassionati stanno già trovando nella nuova categoria degli e-sport pane per i propri denti e un’autentica fonte di intrattenimento, che nulla ha da invidiare alle competizioni sportive più canoniche.

Che cosa sono gli e-sport?

Iniziando da una sommaria definizione, gli e-sport sono Electronic Sport, ossia sport che vanno giocati per via elettronica: sintetizzando, si sta qui facendo riferimento a competizioni a tema videogame, in cui i giocatori giocano a un livello estremamente elevato, così come lasciano intendere le lunghe sessioni di gioco cui si sottopongono e i montepremi in palio per i migliori.

Non basta dunque il desiderio di giocare a un videogame, ma bisogna raggiungere un livello di preparazione davvero elevato, tale da garantire performance di gioco di alta qualità: quella del videogamer è, a tutti gli effetti, diventata una professione. Come tale, questa professione è retribuita e si colloca all’interno di un giro di denaro veramente notevole, in cui le competizioni, tra sponsor e premi, mettono in moto quantità di euro molto alte. Questo assunto ovviamente trova particolare conferma nel caso di quegli e-sport che trovano maggiore seguito, polarizzando l’attenzione delle più ampie fette di pubblico.

Dando una rapida occhiata alle cifre, queste si muovono nell’ordine del miliardo e mezzo di euro mobilitati di anno in anno, con premi che sfiorano il milione nella maggior parte dei casi, e che in alcune competizioni superano abbondantemente questo tetto. Come si capisce, non basta la passione: bisogna saper giocare, saper migliorare le proprie performance e lavorare in team, come molti tornei richiedono.

Le categorie di e-sport seguite in Italia

L’attenzione di streamer, gamer e appassionati spesso e volentieri si polarizza su alcune categorie specifiche: nel corso di un anno, alcuni giochi o alcune categorie emergono chiaramente come le ideali su cui investire per l’organizzazione di un torneo. Va da sé, questo evento sarà oggetto di un particolare seguito all’interno del mondo degli e-sport e, tra sponsor, dirette streaming e campagne sui principali social network, il giro di denaro mobilitato intorno all’apice della competizione non farà che crescere.

Non bisogna sottovalutare un punto: sebbene le grandi categorie di giochi cui giocare siano bene o male le stesse, e cioè sport, strategia e sparatutto, la galassia degli e-sport è in costante espansione, come testimonia la nuova attenzione dedicata al fenomeno, che trova un forte seguito anche all’interno della generazione più giovane di italiani.

Anche l’Italia dunque si sta orientando verso gli Electronic sport, dividendo la propria attenzione tra videogame di sparatutto in soggettiva e quelli di simulazione calcistica: forse ci si sta muovendo in ritardo rispetto a Paesi come gli Stati Uniti, in cui la passione per gli e-sport è più radicata, ma gli streamer e i gamer italiani più agguerriti stanno già facendo sentire la propria voce, da PC o da altro dispositivo.

Gli e-sport più giocati

Quando si deve fare il nome di uno degli e-sport più seguiti al mondo, non si può fare a meno di nominare League of Legends: sono più di 80 milioni di giocatori coinvolti, per questo MOBA, ossia Multiplayer Online Battle Arena, in cui le regole prevedono uno scontro 5 contro 5 in cui ognuna delle due squadre è chiamata a difendere la propria base e annientare quella avversaria.

Se si preferisce un FPS, ossia un First Person Shooter, si impone il nome di Call of Duty: uscito nel 2003, adesso ha venduto più di 150 milioni di copie, coinvolgendo sempre più utenti grazie alle possibilità offerte dal Battle Royal delle versioni più recenti.

Infine, per le simulazioni calcistiche non può che imporsi il nome di FIFA, uno dei videogiochi più famosi al mondo. La sua evoluzione coincide con la crescita fatta da tutte le console di videogiochi di ultima generazione: il passaggio all’online segna inoltre l’ultima tappa della crescita di un gioco che ha fatto la storia dei videogame e che adesso sembra destinato a tracciare quella degli e-sport, con tornei che vedono in palio cifre da capogiro.

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