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Kaliripayattu: storia e regole dello sport

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Le arti marziali sono spesso collegate alle regioni dell’Asia in quanto sono le terre dove queste arti sono praticate da più tempo oltre che ad essere quelle maggiormente praticate in ogni angolo del globo. Vi è un’ arte che è nata e viene praticata in India ed è il Kalaripayattu in questo articolo la sua storia e le regole.

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Kalaripayattu: la storia di questa arte marziale

Il Kalaripayattu, abbreviato anche in Kalari è un’arte marziale di origine indiana che è nata nello stato odierno del Kerala è l’arte marziale più storica ad essere ancora attualmente praticata nello stato indiano nonché una delle più antiche proveniente da quella regione.

La storia del Kalari ha avuto inizio dal periodo Sangam che ha avuto inizio nel 600 a.C fino al 300 d.C che poneva il Kalari all’interno dei sistemi di difesa che portavano poi guerrieri a cavalcare gli elefanti o i cavalli.

Il periodo d’oro è stato invece l’epoca medioevale che ha dato poi il via alla nascita agli eroi e alle eroine che sono ancora oggi il simbolo per gli uomini e le donne delle caste del luogo che praticano il Kalari.

Nell’800 il governo inglese che aveva preso domino delle terre del Kerala aveva proibito questa arte marziale che è tornata in voga a partire dagli anni ’20 del 20esimo secolo per poi proseguire a partire dagli anni ’70 con l’esplosione mondiale dell’interesse relativo alle discipline delle arti marziali.

In epoca moderna il Kalari è stato implementato in altre discipline non tipiche del luogo e nel 2021 il governo del Kerala ha annunciato la riapertura dell’accademia legata alla disciplina nella capitale della regione che inizierà ad insegnare la disciplina a 100 persone tra adulti e bambini con lezioni mattutine e serali.

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Kalaripayattu: le regole

L’arte viene insegnata in un terreno specifico chiamato Kalari ogni terreno viene costruito seguendo le specifiche architettoniche della cultura Hindu, le specifiche riguardano la grandezza del terreno su cui è costruito il Kalari e la profondità. Il terreno si compone di sabbia rossa tipica del deserto Kalari e di erbe che aiuterebbero il sollievo dei dolori che la pratica di questa arte causa.

Gli stili del Kalari sono due: lo stile del nord e lo stile del sud. Lo stile del nord Vadakkan Kalari si rifà all’origine dell’arte marziale implicando ed enfatizzando esercizi legati alla flessibilità corporea.

Lo stile del sud è un mix del Kalari e del Varma Adi, si tratta di uno stile di combattimento che viene praticato sempre meno nel Kerala rispetto allo stile del nord che ha un numero maggiore di praticanti.

Lo stile del sud si focalizza sul combattimento a mani nude, sugli impatti duri con tecniche simili al Muay Thai ed al Judo lasciando da parte l’aspetto relativo alla flessibilità corporea, tipico invece dello stile del sud.

Le differenze ci sono e si può dire che il Kalari classico ricerca il maggior controllo del proprio corpo mentre lo stile del sud si rivolge ai combattenti che vogliono provare a migliorarsi combattendo contro avversari su un terreno che li mette alla pari.

In definitiva il Kalari è un’arte dal passato antico che resiste nei territori dove è nato ma che è stato soppiantato da arti meno cruenti e più facili da insegnare ed apprendere per i praticanti al di fuori dell’India.

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