Basket in carrozzina: storia e regole

Storia del basket in carrozzina: l'ascesa dello sport paralimpico

Ad oggi, nel 2023 la volontà di praticare uno sport non deve essere impedita da una disabilità. Sono sempre di più gli sport paralimpici e le federazioni nascenti per portare atleti con diverse disabilità a confrontarsi proprio come i normodotati in competizioni sportive.

Uno degli sport per disabili nato per primo è il basket in carrozzina. Questo sport conserva tutti i principi o quasi del basket, rendendo le partite davvero avvincenti per gli spettatori. Dal 1960 la pallacanestro in carrozina è stato nominato sport paralimpico.

La storia del basket in carrozzina

Questa disciplina si è sviluppata precocemente nel mondo occidentale in un particolare momento storico in cui vi furono un gran numero di giovani uomini in carrozzina: dopo la seconda guerra mondiale. Negli ospedali dell’esercito americano infatti, questa disciplina iniziò ad essere praticata dai veterani di guerra come parte del loro processo di riabilitazione, facendo così le prime partite. In Europa invece a portare questo sport fu il dottor Ludwig Guttman, anch’egli usò il basket in carrozzina come terapia riabilitativa per i suoi pazienti, ma poi si spinse oltre ideando ed organizzando i primi giochi per disabili a Stoke Mandeville, nel 1958.

Le regole del basket in carrozzina

Prima di dare il via alla partita, tutti gli atleti sono sottoposti ad una valutazione sul campo da parte della Commissione Classificatoria in base alle capacità motorie residue: in questo modo ad ogni giocatore viene assegnato un punteggio che a livello internazionale va da 1,0 a 4,5. Ad un handicap importante (paralisi del tronco, impedimenti o amputazioni arti superiori) corrisponde un punteggio più basso, mentre ad handicap meno importanti (amputazione gamba) il punteggio sarà maggiore.

Recentemente per stimolare la diffusione di questo sport è stato previsto che, nel campionato di Serie B (in quello di Serie A è vietato) possa essere schierato un giocatore normodotato, classificato come punto 5 (regola transitoria a scopo promozionale dettata dalla scarsità di atleti partecipanti).

Questi conti ovviamenti sono fatti per garantire equilibrio tra le due squadre. Durante la partita la somma dei valori di ogni quintetto in campo non può mai superarei il valore di 14,5 punti. Questa regola è stata introdotta dopo le prime edizioni dei campionati mondiali, nei quali Nazionali come quella di Israele vincevano regolarmente in quanto utilizzavano squadre di poliomelitici, dunque giocatori con potenzialità fisiche di gran lunga superiori a quelli americani, che si presentavano spesso con squadre di tetraplegici.

Nella fase iniziale di questo sport quindi, si eslcusero o quasi dalle formazioni i paraplegici per schierare poliomielitici o aputati, che riescono ad avere maggior controllo su tronco e braccia. Con l’introduzione della regola dei 14,5 punti, in ogni squadra saranno presenti atleti con diversi gradi di disabilità rendendo le partite più avvincenti ed equilibrate.

Tolta questa, le regoli sono in pratica uguali salvo piccoli dettagli quali il non potersi sollevare dalla carrozzina, la traslazione dei passi, in avanzare con la palla senza palleggiare dopo due spinte di carrozzina o simili.

Scritto da Gabriele Vecchia
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