Chi è Matteo Pessina, il centrocampista che sostituisce Sensi in Nazionale

Stefano Sensi salta Euro 2020 e al suo posto il ct Roberto Mancini convoca l'atalantino Matteo Pessina.

Manca una settimana al calcio d’inizio di Euro 2020. La manifestazione calcistica che assegnerà la corona di campioni del vecchio continente prenderà il via, com’è noto, da Roma con la partita che vedrà la nostra nazionale affrontare quella turca per i primi 3 punti in palio di questa edizione itinerante, storica in quanto non racchiusa in una sola sede e poiché è stata rimandata a causa della pandemia che ha stretto il mondo in una morsa negli ultimi 16 mesi.

Sfortunatamente, una tegola sportiva si è abbattuta sul capo del commissario tecnico della nostra selezione, Roberto Mancini. Un infortunio a Stefano Sensi, infatti, ha costretto il giocatore alla rinuncia e ora il tecnico jesino deve fare di necessità virtù.

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Matteo Pessina, l’ultima aggiunta al gruppo

Il centrocampista campione d’Italia Sensi ha accusato nelle scorse ore una brutta contrattura. Tale risentimento muscolare, giunto a pochi giorni dal debutto della nazionale nel torneo, costringe – suo malgrado – il calciatore ad assistere all’europeo dal salotto.

Sensi si trovava già in ritiro a Coverciano, assieme agli altri 26 chiamati per la rassegna continentale. Fonti quali Sky Sport hanno riportato come il centrocampista sia già rientrato a casa. Al suo posto è stato aggiunto alla rosa Matteo Pessina, giocatore dell’Atalanta che era stato già aggregato al gruppo azzurro ma poi escluso dai convocati.

Stand-by motivato per Matteo Pessina

In realtà Pessina non aveva mai lasciato Coverciano. Nonostante la sua esclusione dal primo gruppo dei 26 che avrebbero effettivamente fatto parte della lista europea, il centrocampista era rimasto con i compagni. Destavano infatti preoccupazione tanto le condizioni di Sensi quanto quelle del centrocampista del Paris Saint-Germain, Marco Verratti. Lo staff medico si immaginava che uno dei due non sarebbe riuscito a disputare il torneo, viste le condizioni fisiche dei due registi.

Non pochi tifosi si aspettavano che Pessina entrasse direttamente in nazionale, già dalla prima lista, invece si è dovuto attendere questo sviluppo. Roberto Mancini però, grande conoscitore del calcio italiano, aveva ben chiare fin dall’inizio le possibilità del centrocampista monzese in forza agli orobici e non ha perso tempo a chiamare il suo numero quando ne ha avuta necessità.

Potremmo dire che il calciatore era stato tenuto in stand-by, pronto ad aggregarsi nel caso in cui ci sarebbero stati forfait; com’è puntualmente avvenuto.

Chi è e come gioca Matteo Pessina

Matteo Pessina, classe 1997, ha dimostrato più volte, nel corso della sua carriera, di saper ricoprire svariati ruoli. Nel campionato appena terminato ha dimostrato di saper bene interpretare una posizione mai facile, nella cornice di centrocampo, quella del trequartista. Ciò è stato dovuto anche al pensiero tattico del suo allenatore, Gian Piero Gasperini, che ama dare un supporto centrale alla sua punta o alle sue punte.

I critici diranno che Pessina a Bergamo ha segnato meno gol di quelli che faceva a Verona, così come che non è facile vederlo ben inserito in uno schema come quel 4-3-3 che Mancini predilige, eppure il ragazzo sembra essere davvero in grado di interpretare ottimamente pressoché ogni ruolo nel reparto centrale.

Pensiamo ad esempio a quando ha giocato in un centrocampo a 4 con il 3-4-1-2 o in uno a 3 con il 4-3-1-2; in entrambe le occasioni il centrocampista è stato in partita e ha offerto una prova concreta e affidabile. Chissà che non sia proprio lui a dimostrarsi l’uomo in più di questa nazionale, data la grande duttilità che lo contraddistingue in mezzo al campo. Pessina, se in condizione, può rappresentare una sorta di jolly per gli azzurri, anche a partita in corso, schierandosi dove più occorra alla luce del risultato.

In uno sport come il calcio gli infortuni sono all’ordine del giorno, come ben sa chiunque segua la disciplina, tanto in un club quanto durante gli impegni con la nazionale. Quel che conta è avere una mentalità da avanti il prossimo, che riguardi sia il giocatore coinvolto sia il collettivo con cui dovrà giocare. Forza azzurri!

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Scritto da Mattia Mezzetti
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