Europa League: le combinazioni per la qualificazione della Roma

Difficile ma non impossibile il passaggio agli ottavi, Mou: "Siamo vivi"

Con il pareggio ottenuto allo Stadio Benito Villamarin a Siviglia contro il Betis, la Roma di Mourinho può ancora sperare di riuscire a qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta dell’Europa League. Il portoghese in poche parole riassume la situazione giallorossa: «Siamo vivi».

Con soli quattro punti in classifica (a meno 3 dal Ludogorets) la situazione non è certo delle più semplici, e per non dover sperare negli altri ora Mou ed i suoi possono solo vincere.

Cosa serve alla Roma per arrivare agli ottavi?

La prossima trasferta sarà in Finlandia contro l’Hjk, ultimo del girone con solo un punto guadagnato. Nel frattempo il Ludogorets ospiterà in Bulgaria il Betis, ed il tifo romanista non potrà che spingere per gli spagnoli primi a quota dieci punti, per avere qualche possibilità in più durante l’ultimo confronto che, sarà con tutta probabilità quello decisivo Roma-Ludogorets all’Olimpico il 3 novembre. Con due vittorie insomma, il percorso iniziato in maniera tanto difficile, potrebbe essere corretto. Sicuramente la squadra a differenza della passata stagione non potrà ambire ad alzare anche questa Coppa europea, ma questo fa parte del percorso di crescita del Club tanto agognato dal tecnico, certo fa togliere energie dal campionato, ma dà esperienza e fiducia ai giocatori, oltre a rimpinguare almeno parzialmente le casse societarie.

Belotti risponde a Canales: qualificazione alla portata

C’era apprensione dopo la gara dell’Olimpico, ed il gollonzo di Canales alla mezz’ora, arrivato grazie ad una sfortunata deviazione, aveva messo la gara in salita per Pellegrini e compagni, che senza Dybala si sono dovuti affidare alla coppia pesante Abraham-Belotti. Il Gallo trova il gol da pochi passi (dopo la bella frustata di testa annullata) e riaccende così le speranze giallorosse: ora bisogna andare in Finlandia a fare la partita e portare a casa tre punti, a novembre si penserà a come battere il Ludogorets tra le mura amiche, con la spinta degli 80.000 dell’Olimpico. Il condottiero portoghese dopo la gara si è espresso così ai microfoni: “È stata una partita di grande importanza, tipo a eliminazione diretta: se perdiamo siamo fuori. Alla fine abbiamo meritato il pareggio che è vita. Abbiamo le qualità per rischiare di più nel finale però oggi abbiamo dovuto giocare con la testa, siamo vivi. Ora abbiamo due partite da vincere ma ora pensiamo solo a noi non dobbiamo aspettare altri risultati“. Una delle prime volte in coppia dall’inizio per Belotti e Abraham, che però hanno convinto fino ad un certo punto il tecnico: “Il loro primo tempo è stato un disastro. Nel secondo invece hanno fatto un fantastico lavoro. Nei primi 45’ non hanno fatto quel che avevo chiesto loro. Nella ripresa mi sono piaciuti molto“.

Come è risaputo il tecnico portoghese è uno specialista delle coppe europee: vinta la Champions League per la prima volta con il Porto, si è ripetuto con l’Inter facendo addirittura il triplete. L’Europa League invece l’ha vinta con il Manchester United nel 2017, mentre ha conquistato la prima edizione della Conference League proprio con la Roma nella scorsa stagione. Chissà che uno degli allenatori più vincenti in Europa non abbia ancora qualche assso nella manica da giocarsi e faccia sognare i romanisti anche quest’anno.

Scritto da Gabriele Vecchia
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