Perché ai Mondiali danno tanti minuti di recupero?

Troppo recupero? Ecco la spiegazione di Pierluigi Collina, ex arbitro

Tra le tante cose che hanno stupito, indignato e fatto arrabbiare i tifosi di tutto il mondo, c’è anche la questione dei maxi recuperi visti fin qui in praticamente ogni partita dei Mondiali in Qatar. Il dato che dovrebbe fare riflettere i tifosi, ma soprattutto giocatori e tecnici, è il fatto che in realtà i minuti effettivi giocati durante una partita, rispetto alla scorsa edizione, siano sostanzialmente gli stessi.

La gara che per ora ha visto il recupero più ingente è quella tra Inghilterra ed Iran: ben 27 minuti di recupero!

La spiegazione del presidente del comitato arbitri FIFA Pierluigi Collina

Prima dell’inizio dei Mondiali, il presidente del comitato arbitri FIFA, nonché iconico arbitro del calcio italiano, Pierluigi Collina aveva già avvertito giocatori e tifosi in merito al nuovo parametro usato per calcolare i tempi di recupero: “Già in Russia (nel 2018) abbiamo calcolato con maggiore precisione il tempo di gioco per recuperare le perdite di tempo”. Aveva dichiarato ai microfoni di ESPN, aggiungendo poi: “Abbiamo detto a tutti di non essere sorpresi se vedono il quarto uomo alzare la lavagna elettronica con un numero molto alto: sei, sette o otto minuti”.

Ma come mai si è arrivati a prendere questa decisione? “Se si vuole più tempo attivo, dobbiamo essere pronti a vedere questi recuperi. Pensate ad una partita con tre gol segnati. Un’esultanza richiede normalmente un minuto, un minuto e mezzo. Quindi con tre gol si perdono cinque o sei minuti”. La soluzione è la seguente: “Vogliamo calcolare con precisione il tempo da recuperare alla fine di ogni tempo. Può essere il quarto uomo a farlo, ci siamo riusciti in Russia e ci aspettiamo lo stesso in Qatar”.

Infine ecco chi deciderà, come sempre, l’entità totale del recupero, nonostante sia poi il primo arbitro a fare il fischio finale prolungando a sua discrezione i minuti di recupero, è chi alza poi la classica lavagnetta luminosa a deciderne i minuti: “Anche quando ero arbitro io, le informazioni sul tempo di recupero arrivavano dal quarto uomo, perché sei troppo concentrato su ciò che sta succedendo che è possibile non considerare qualcosa. E’ il quarto uomo che di solito propone quanti minuti recuperare e l’arbitro poi decide”.

Aumenta il tempo delle gare, ma non tempo effettivo

I dati danno più che ragione agli arbitri, in effetti, come sottolineato da Opta, il tempo effettivo medio delle partite giocate fin qui in Qatar è di appena 55 minuti, esattamente lo stesso tempo della fase a gironi di Russia 2018. A cambiare rispetto a quattro anni fa i minuti effettivamente giocati in media a gara, passati da 97 ad addirittura 106.

La nuova prassi sarà probabilmente lanciata in Italia già a gennaio: questo potrebbe cambiare decisamente le dinamiche di questo sport, in quanto, la classica “perdita di tempo” inizierebbe a risultare totalmente inutile. Questo per mettere un freno alla differenza di minuti giocati tra una partita e l’altra, basti pensare all’ultima giornata di Serie A: in Juventus-Lazio vi sono stati 5 minuti di recupero, ben 11 per Verona-Spezia. A livello effettivo, però, nel big match di Torino si è giocato circa 64 minuti, mentre al Bentegodi non si è andati oltre i 46 minuti! Chiaro è che serve un modo per rendere più omogeneo il tempo giocato tra le diverse gare, e questo potrebbe essere in effetti un buon metodo.

Scritto da Gabriele Vecchia
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