La storia dell’Atalanta Bergamasca Calcio, quali sono le origini della squadra

Come è nata la Dea: la storia delle origini della società bergamasca, la Regina delle Provinciali

L’Atalanta Bergamasca Calcio è la squadra della città di Bergamo, militante in Serie A da molte stagioni di seguito, ha tra i suoi soprannomi anche la “Regina delle provinciali”. Questo strano soprannome per l’Atalanta deriva dal fatto che la squadra è quella con maggiori presenze nel massimo campionato pur essendo di una città non capoluogo di regione e che non ha mai vinto uno Scudetto.

La storia dell’Atalanta, dalla fondazione ai Percassi

L’Atalanta venne fondata il 17 ottobre 1907 da alcuni studenti liceali: Eugenio Urio, Giulio e Ferruccio Amati, Alessandro Forlini e Giovanni Roberti, che le diedero vita col nome di Società Bergamasca di Ginnastica e Sports Atletici Atalanta.

Il nome scelto dai fondatori deriva dall’omonima eroina greca, nota per la sua maestria nella caccia e figlia secondo una delle leggende di Iaso e Climene.

Dall’anno stesso della fondazione, l’Atalanta crea la propria squadra di calcio, entrando nella FIGC nel 1914, giocando la prima partita ufficiale nel campionato di Promozione, la seconda categoria dei tempi. Nel 1920 la società si fonde con la Bergamasca, dando vita ai caratteristici colori della squadra: neroazzurro. Nelle prime gare infatti l’Atalanta giocava in maglia bianconera, mentre la Bergamasca in maglia bianca e azzurra, eliminato il bianco comune, i colori sociali rimasti sono il nero e l’azzurro.

Durante gli anni 20′ e 30′ la squadra passa da Prima a Seconda divisione, rischiando anche il fallimento, nel 1940-41 l’Atalanta torna in Serie A, rimanendoci per ben 17 stagioni consecutive (record societario). Il blasone della squadra continua ad aumentare, ed inizia a partecipare alle coppe europee. Nel 1962-63, l’Atalanta vince il suo primo trofeo: la Coppa Italia, ma nel ’69 arriva la retrocessione in Serie B. Gli anni ’70 saranno complicati, e nel 1980-81 addirittura arriva la retrocessione in terza divisione, l’unica della storia della squadra.

Da ricordare la stagione dell’84-85, quando l’Atalanta partecipa alla Coppa delle Coppe pur giocando in Serie B, arrivando in semifinale con in panchina Emiliano Mondonico, facendo il miglior piazzamento nelle competizioni UEFA di una squadra non iscritta ad una massima serie nazionale. Tra anni ’90 e 2000 continua la spola tra massima serie e cadetta: nel 2010 torna in Serie A per essere poi coinvolta l’anno dopo nello scandalo delle calcioscommesse. Stagione dopo stagione, sotto la guida di Gasperini, la squadra migliora le proprie prestazioni, e nel 2016-17 l’Atalanta si qualifica dopo 26 ad una competizione europea. Negli anni successivi le prestazioni migliorano ancora, arrivando per la prima volta in Champions League.

Quali sono le maglie ritirate dall’Atalanta

Sono 3 le magliette ritirate dall’Atalanta: la numero 12, in riconoscimento verso la Curva Pisani, da molti è stata infatti considerata il 12° uomo in campo; la maglia numero 14 appartenuta a Federico Pisani, giocatore atalantino morto nel 2012 a causa di un tragico incidente stradale; l’ultimo numero di maglia ritirato dall’Atalanta è il numero 80, in onore degli anni del giornalista e radiocronista che per anni ha seguito la Dea, Elio Corbani.

Il palmarès dell’Atalanta

Competizioni nazionali

  • Coppa Italia: 1

1962-1963

Altre competizioni

  • Serie B: 5

1939-1940, 1958-1959, 1983-1984, 2005-2006, 2010-2011

  • Prima Divisione: 1

1927-1928

  • Serie C1: 1

1981-1982 (girone A)

Scritto da Gabriele Vecchia
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