Diego Simeone, tecnico dell’Atlético de Madrid, ha parlato con la stampa in vista della partita contro il Betis, ultima sfida della stagione in LaLiga e fondamentale per il club davanti ai propri tifosi.
Sulla motivazione della squadra
“Possiamo discutere della motivazione, credo che si tratti di un impulso che viene dall’interno.
È qualcosa di personale che non può essere imposto da nessuno; può solo essere stimolato o meno”.
Si rischia di trascurare i successi della stagione a causa di questo finale?
“Comprendo il motivo delle critiche, è naturale che sia così. Siamo i primi ad avere aspettative elevate e a voler dare il massimo.
Durante la stagione ci sono stati alti e bassi; fino a febbraio e marzo abbiamo vissuto momenti molto positivi, ma dopo il rendimento è calato. È giusto che ci siano critiche, e le accettiamo, cercando di migliorare e chiudere la stagione nel miglior modo possibile”.
Ultima gara al Metropolitano
“Ho una grande fiducia nei miei giocatori e cerco sempre di essere vicino a loro. Interpreto situazioni di gioco che potrebbero sfuggire ad altri. Anche se non sono sempre d’accordo, riesco a comprenderle. Sono convinto che giocheremo bene, e spero che i nostri sostenitori siano al nostro fianco e ci spronino. Affronteremo un avversario in ottima forma: l’allenatore ha saputo trasformare la fase negativa della squadra in un finale di stagione straordinario. Stanno giocando molto bene e hanno tanti giocatori offensivi, un aspetto sempre enfatizzato dal loro allenatore”.
17 maggio 2014, vincitore della Liga: cosa pensa dei tifosi nostalgici
“È naturale che il passato appaia sempre straordinario, tutti noi lo percepiamo in questo modo e tendiamo a ricordare le cose positive che sono accadute. Quella squadra ha lasciato una traccia indelebile, trasformando coloro che sono arrivati dopo per rappresentare al meglio l’Atlético di Madrid. Questo gruppo è stato un elemento fondamentale di cui il club aveva bisogno e siamo riusciti a formare un team solido, apprezzato e competitivo; da lì, abbiamo costruito quello che abbiamo fino ad oggi, in un contesto dove le aspettative crescono e dove conta solo il presente. Ora è fondamentale finire bene e arrivare al Mondiale per Club per competere, perché negli ultimi quattro anni ci siamo trovati in condizioni migliori rispetto agli altri team, tranne il Madrid, e ciò mi riempie di gioia; siamo pronti a competere al meglio”.
Se vincono entrambe le partite, avrebbero lo stesso punteggio della stagione scorsa. Cosa ne pensa?
“Significa che siamo stati molto più vicini a raggiungere i risultati desiderati rispetto agli ultimi anni. Negli ultimi 40 anni, loro hanno trionfato 34 volte. Quest’anno siamo stati più vicini, l’ho avvertito così, e a causa di nostri errori non siamo riusciti a concludere come speravamo”.
Il Betis
“È un avversario tosto, complesso da gestire. In alcune partite tendono a scomporsi come squadra, ma hanno un ottimo contropiede e qualità in attacco. Hanno migliorato la loro difesa, rendendosi così più competitivi sia in Europa che in Liga. Stanno lottando per posizioni di rilievo. Noi dobbiamo continuare a mantenere la nostra linea, soprattutto in casa”.