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La sostenibilità è diventata una parola d’ordine nel settore alimentare, ma cosa significa realmente per aziende come Barilla? Dietro le etichette e le dichiarazioni di intenti, si nasconde un impegno concreto che merita una valutazione critica. Il Rapporto di Sostenibilità 2024 offre uno spaccato delle azioni intraprese dalla storica azienda italiana, ma è fondamentale analizzare i numeri e le reali implicazioni di queste scelte.
Un’analisi dei numeri di business
Cominciamo dai numeri, perché, come si suol dire, i numeri non mentono mai. Barilla ha registrato un incremento del 1,7% nel 2024, raggiungendo quasi 4,9 miliardi di euro. A prima vista, questo potrebbe sembrare un segno di salute aziendale, ma è essenziale esaminare come questo aumento si relaziona con le scelte di sostenibilità.
L’azienda ha investito circa 300 milioni di euro in innovazione e miglioramento continuo, con un focus particolare su qualità e sicurezza alimentare. Tuttavia, chiunque abbia lanciato un prodotto sa che il vero indicatore di successo sarà la capacità di mantenere un burn rate sostenibile, evitando di cadere nella trappola dell’hype senza sostanza.
Ma passiamo ai prodotti: il Rapporto evidenzia che l’88% dei volumi venduti contiene meno di 5g di zucchero per porzione e che il 90% delle vendite è rappresentato da fonti di fibre. Se da un lato questi numeri sono confortanti, dall’altro è fondamentale chiedersi: quanto di questo è realmente frutto di un impegno verso la salute dei consumatori e quanto è marketing? La trasparenza e la tracciabilità sono cruciali, specialmente in un’epoca di crescente scetticismo da parte dei consumatori.
Case study: successi e fallimenti
Un esempio emblematico di come le aziende possano affrontare la sostenibilità è rappresentato dalla strategia di approvvigionamento di Barilla. L’azienda ha coinvolto oltre 7.000 agricoltori e mira a raggiungere un approvvigionamento di 250.000 tonnellate di materie prime da agricoltura rigenerativa entro il 2030. Tuttavia, ho visto troppe startup fallire per aver ignorato l’importanza di pratiche sostenibili nel lungo termine. Le aziende che non integrano realmente la sostenibilità nella loro strategia di business rischiano di apparire solo come ‘greenwashing’.
Inoltre, un aspetto da non trascurare è la gestione delle confezioni. Barilla afferma che il 100% delle sue confezioni è disegnato per il riciclo, ma è fondamentale chiedersi: quanto di questo viene realmente attuato e monitorato? La rinuncia alla “finestrina” trasparente ha portato a un risparmio di circa 126.000 kg di plastica all’anno, ma che impatto ha questo sul totale dei materiali utilizzati? La vera sostenibilità si misura con dati concreti, non solo con dichiarazioni.
Lezioni pratiche per founder e product manager
Per i fondatori e i product manager, ci sono diverse lezioni da trarre dall’approccio di Barilla. Prima di tutto, è cruciale avere un purpose chiaro e comunicabile, che guidi ogni decisione strategica. Barilla si è impegnata in un percorso di sostenibilità che non è solo una moda, ma un pilastro della loro strategia di business. Tuttavia, questo richiede anche un monitoraggio costante dei KPI e l’adattamento delle strategie in base ai risultati ottenuti.
In secondo luogo, è fondamentale mantenere un dialogo aperto con i consumatori. I dati di crescita raccontano una storia diversa: le aziende che non ascoltano il feedback dei loro clienti rischiano di perdere il contatto con il mercato. La trasparenza nelle pratiche aziendali e un impegno autentico verso la sostenibilità possono tradursi in una maggiore fiducia da parte dei consumatori.
Takeaway azionabili
- Stabilire obiettivi chiari e misurabili per la sostenibilità e monitorare i progressi con dati reali.
- Mantenere un approccio integrato alla sostenibilità, evitando il rischio di greenwashing.
- Favorire un dialogo costante con i consumatori per comprendere le loro esigenze e adattare le strategie di conseguenza.
- Investire in pratiche agricole sostenibili e nella trasparenza della filiera produttiva.