La Real Sociedad ha conseguito una vittoria schiacciante di 3-0 contro il Valencia, anche se come ha sottolineato Imanol in conferenza stampa, avrebbero potuto segnare di più. Questa è la prima vittoria della squadra di fronte ai propri tifosi nella stagione corrente.
Ecco alcuni punti chiave dell’incontro:
Aramburu è stato un muro invalicabile
Aramburu ha giocato 85 minuti con grande intensità, dimostrandosi impenetrabile in ogni confronto diretto. È riuscito a effettuare ben 11 interventi, un numero strabiliante che mette in luce la sua abilità nell’anticipazione e nel recupero del pallone.
Inoltre, ha vinto ogni duello a terra (11), vale a dire, ogni volta che il Valencia ha cercato di superarlo, Aramburu è uscito vincente. Nel gioco aereo non è stato da meno, vincendo entrambi i duelli aerei in cui ha partecipato. Ha anche registrato due respinte.
La Real Sociedad festeggia nuovamente con il ‘Dale Cavese’
La coincidenza di giocare lontano da casa e la mancanza di precisione negli ultimi match ha fatto sì che i tifosi della Real Sociedad dovessero aspettare un mese per poter festeggiare un gol a Anoeta. Ormai lontano il match contro l’Alavés, ultimo incontro in cui la Real riuscì a segnare davanti ai propri tifosi. Proprio per questo motivo, i tifosi hanno esultato con il classico rituale dello ‘Dale Cavese’ al gol di Kubo all’ottavo minuto, celebrazione ripetuta altre due volte grazie alle reti di Óskarsson.
Ogni volta che Kubo segna, la Real Sociedad guadagna punti
Kubo continua ad essere il portafortuna di Imanol per guadagnare punti. Ogni volta che il giocatore giapponese ha segnato, la Real ha vinto, con l’eccezione del pareggio con il Girona nella prima giornata della stagione passata. Con la vittoria contro il Valencia, la Real Sociedad ha guadagnato tre punti per la seconda volta in questa stagione, partite in cui Kubo è stato uno dei marcatori.
Nel corso delle dichiarazioni rilasciate dopo la partita, il giocatore giapponese ha affermato: “Se ogni volta che segno non perdiamo, dovrò iniziare a fare gol in ogni partita”.
Moltiplicando per due i gol in campionato
Mancavano due giorni al primo anniversario della vittoria per 3-0 contro l’Athletic, la più grande goleada ad Anoeta. Con la partita di ieri, la Real ha pareggiato quel record.
Ma non tutto è come sembra. Nonostante una grande dimostrazione di tiro, la Real ha ottenuto contro il Valencia lo stesso numero di gol delle sette partite precedenti. Il modesto inizio della competizione, che ha reso la squadra la meno prolifica in termini di gol, ne è un esempio.
Il ritorno del 4-3-3, questa volta con successo
Imanol ha di nuovo schierato la formazione più comune. L’ultima volta che ha iniziato con il 4-3-3, la squadra non ha reso al meglio contro Maiorca. Di conseguenza, l’allenatore ha continuato a fare piccoli aggiustamenti nell’undici iniziale nelle partite successive, passando attraverso il famoso rombo e arrivando anche a giocare con un 5-3-2 nella Europa League. Ieri, però, la strategia ha funzionato e i giocatori hanno creato chiare opportunità di gol. Riguardo alla versatilità della squadra, Imanol ha elogiato l’intelligenza dei suoi giocatori nel sapersi adattare alle sue richieste.
Versatilità e generosità incarnate
Sergio Gómez si è adattato alla squadra come se fosse un giocatore formatosi nel vivaio. La performance del giocatore catalano è degna di nota.
Imanol ha mostrato apprezzamento per l’abilità dei suoi giocatori nel saper soddisfare diversi schemi di gioco, un esempio lampante è rappresentato da Sergio Gómez. Non unicamente in termini di varie formazioni e strategie, ma il giocatore ha dimostrato la sua competenza occupando qualsiasi ruolo assegnato dal suo allenatore. Ieri, Gómez ha iniziato la partita come centrocampista e la sua generosità lo ha portato a fare due assist ai suoi compagni di squadra. Nel primo, ha mostrato un passaggio scorrevole che ha permesso a Kubo di trovarsi da solo contro Mamardashvili. Il secondo assist è arrivato dopo uno sprint in ripartenza, finendo con la cessione del pallone a Oskarsson come se fosse un dono. È importante ricordare che l’unico passaggio decisivo che non proviene da lui, è in gran parte dovuto a un passaggio che è riuscito a fare a Brais.