Con l’avvicinarsi dell’ultima giornata di LaLiga, diversi calciatori si presentano all’ultima fase del campionato con quattro ammonizioni a loro carico. Questi giocatori si trovano in una situazione di attenzione e, per anni, ciò comportava la necessità di prestare attenzione all’arbitro e di considerare l’imminente stagione.
Gli atleti si trovavano a dover decidere se rischiare in un contrasto o esprimere disapprovazione, consapevoli che un ulteriore cartellino giallo avrebbe significato saltare la prima partita dell’anno successivo. Fino a poco tempo fa, questa preoccupazione era concreta e influenzava sia i giocatori che gli allenatori.
Tuttavia, dal 2019 le cose sono cambiate. Le penalizzazioni per il superamento delle ammonizioni non vengono più trasferite da una stagione all’altra. Se un atleta già ammonito riceve un giallo nell’ultima giornata, non sarà escluso dalla prima partita del torneo successivo. Infatti, le ammonizioni vengono “annullate” alla conclusione della stagione. In contrasto, le espulsioni mantengono la loro valenza: un cartellino rosso diretto o una doppia ammonizione si traducono comunque in una squalifica per il match ufficiale successivo, anche se si tratta di una nuova stagione.
Prendiamo come esempio pratico la situazione dei calciatori in procinto di scendere in campo nell’ultima giornata di LaLiga. La partita tra Real Madrid e Real Sociedad, che segna la chiusura della stagione 2024-25, illustra bene questa normativa. I blancos si presentano alla gara con Lucas Vázquez, Fede Valverde e Dani Ceballos ammoniti, mentre nel team avversario figurano Mikel Oyarzabal, Brais Méndez, Sergio Gómez, Javi López, Luka Sucic e Beñat Turrientes nelle stesse condizioni. Tutti questi calciatori possono giocare senza timori: un’eventuale ammonizione non avrà ripercussioni sulla prima giornata della stagione 2025-26.
L’unica deroga rimane l’espulsione. Qualora uno di questi atleti riceva un cartellino rosso, sia esso diretto o per doppia ammonizione, non potrà partecipare alla prima partita della prossima stagione. Questa regola allevia la tensione disciplinare alla fine del campionato, ma non elimina la necessità di mantenere la calma quando l’arbitro si avvicina al taschino. La situazione è ulteriormente influenzata dalle dinamiche del mercato estivo.