Font chiede un’immediata convocazione di elezioni, denunciando la mancata trasparenza su perdite che ammontano a 80 milioni

Le elezioni presidenziali del FC Barcelona dovranno svolgersi tra il 15 marzo e il 15 giugno 2026. Sebbene la data esatta non sia ancora stata fissata, è confermato ufficialmente che Joan Laporta intende candidarsi nuovamente. Nel frattempo, i gruppi di opposizione si stanno già mobilitando per promuovere un cambiamento.

In questo contesto, Víctor Font, che nel 2021 ha corso per la presidenza e guida il movimento ‘Si al Futur’, si sta rivelando uno dei protagonisti più attivi. Martedì scorso ha espresso forti critiche riguardo alla gestione attuale del club durante un’intervista a Catalunya Ràdio, sottolineando la mancanza di trasparenza, una cattiva amministrazione finanziaria e scelte che, a suo avviso, privilegiano i turisti rispetto ai soci.

Font ha richiesto che le elezioni avvengano “il prima possibile” e ha accennato a un progetto alternativo, senza specificare se si unirà a diversi gruppi d’opposizione, con l’intento di tutelare il modello sociale e rafforzare il progetto sportivo.

Critiche all’Assemblea di domenica prossima
L’ex candidato ha espresso il suo disappunto per il formato online dell’Assemblea dei Soci Compromisari del FC Barcelona programmata per domenica: “È un ulteriore segnale di questo cambiamento di modello sociale che, sfortunatamente, il club sta perseguendo. Ci stiamo allontanando dai soci e privilegiando i turisti. Questo deriva da una gestione inefficace caratterizzata da scarsa trasparenza e inganni.”

Nel contesto economico, Font ha sollevato preoccupazioni riguardo a irregolarità nelle finanze che dovrebbero essere approvate nell’Assemblea di domenica: “Il bilancio dello scorso anno ha mostrato perdite per 90 milioni. Abbiamo richiesto una riformulazione poiché gli attivi erano sovrastimati, ma non è stato preso alcun provvedimento. I conti di quest’anno nascondono ulteriori 80 milioni di perdite che si riflettono anche nei bilanci precedenti, ma questa informazione non è stata comunicata, e l’Assemblea non ne è consapevole. Manca trasparenza”.

Ha anche contestato la scelta della società di costruzioni Limak per il rinnovamento dello stadio Spotify Camp Nou: “Ci era stato garantito che avrebbero agito rapidamente e con un budget inferiore, ma così non è. Un’altra inganno. Domenica, Joan Laporta dovrà chiarire perché è stata selezionata Limak nonostante i rapporti interni che sconsigliavano tale decisione, come spiegato lunedì dalla catena SER”.

Font ha evidenziato ulteriori casi controversi di gestione: pagamenti per 50 milioni a Darren Dein per la mediazione con Nike, affari con aziende di recente costituzione legate a New Era e la vendita di posti VIP, sottolineando che questi sono solo “esempi di una lista senza fine di inganni”.

Riguardo al ritorno allo stadio, ha espresso preoccupazione per la mancanza di comunicazioni chiare verso i soci: “L’intenzione iniziale era di tornare con 27.000 spettatori, ma ora il club afferma che economicamente non ha senso e che devono attendere di poter accogliere 45.000”.

Perdite che influenzano il progetto sportivo
Font ha denunciato una cattiva gestione sia economica che sportiva: “Abbiamo svenduto patrimonio per coprire oltre 1.000 milioni di perdite accumulate nel corso degli anni. Ciò impedisce l’iscrizione di nuovi giocatori, come nel caso di Íñigo Martínez, e l’incapacità gestionale ha effetti sul campo. I prezzi degli abbonamenti aumentano del 30%, limitano l’accesso ai soci e deteriorano l’ ‘espai d’ animació’ e le associazioni”.

Nonostante le critiche riguardo alla situazione attuale della squadra, ha espresso la sua fiducia nel lavoro del tecnico: “Ho piena fiducia in Flick. Anche l’anno scorso abbiamo perso due partite. Ciò che ci preoccupa è come una cattiva gestione possa influenzare direttamente il progetto sportivo. Flick deve essere perplesso”, ha affermato. “Innanzitutto, c’è stata una cattiva gestione durante il tour; non sa nemmeno dove giocherà, ha iniziato senza che la rosa fosse registrata, e hanno ceduto Íñigo, che era un elemento chiave. Ci preoccupa che una gestione inadeguata influisca sul progetto e su un asset così rilevante”.

Per quanto riguarda le elezioni del 2026, Font non ha specificato se la sua proposta si fonderà su un’alleanza tra le varie forze di opposizione, ma ha ribadito l’intenzione di sviluppare un progetto inclusivo e non centrato su singoli individui: “Dobbiamo costruire un’alternativa entusiasta e, quando arriverà il momento decisivo, sarà presente. Rappresenterà tutti i settori del club e presenterà il Barça come la migliore istituzione sportiva a livello mondiale. Non sarà legata a una sola persona. Vogliamo un’opzione che non sia personalistica. Abbiamo passato 22 anni con Núñez e altri 22 con Laporta, Sandro, Bartomeu e Laporta nuovamente”.

Infine, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di tenere le elezioni al più presto per garantire trasparenza e tutelare il modello sociale del club. Le votazioni dovrebbero avvenire a partire dal 15 marzo 2026, ma la direzione non ha ancora comunicato date precise. “Abbiamo bisogno di elezioni al più presto,” ha sottolineato Font. “I soci combatteranno affinché il modello sociale rimanga intatto e affinché il club venga gestito in modo efficiente e responsabile”.

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