Storia delle MMA

Pancrazio, pugilato e judo: ecco la storia delle arti marziali miste

Negli ultimi anni stanno salendo sempre più alla ribalta gli sport da combattimento, nello specifico ha avuto una vera e propria impennata l’interesse verso l‘MMA (Arti marziali miste). L’organizzazione più importante e prestigiosa del mondo per ora è l’americana UFC, in italia al momento le MMA sono gestite dalla FIGMMA (Federazione Italiana Grappling Mixed Martial Arts), a livello internazionale la gestione spetta alla IMMAF ( International Mixed Martial Arts Federation).

La Federkombat, è federazione riconosciuta dal CONI nel nostro paese, esponente più conosciuto di questo sport in Italia è Martin Vettori nella categoria pesi medi, quarto italiano a competere in UFC.

Dal pancrazio, al judo al pugilato, la storia delle arti marziali miste

Nell’antichità lo sport di combattimento che più si avvicina alle arti marziali miste è di certo il pancrazio: lotta greca nel quale bisognava avere la meglio sull’avversario a mani nude con qualsiasi mezzo. La tradizione dei combattimenti a mani nude continua nella storia umana per fiere e e saloni di spettacoli fino alla fine del 1800, anni in cui inizia ad essere visto anche come un business, naturalmente negli Stati Uniti.

Rough and tumble“, letteralmente zuffa, o parapiglia, era la definizione usata negli USA per questo tipo di incontri, alle volte anche molto pericolosi. Storico il match del 1887 tra John L.Sullivan, campione del mondo di pugilato, ed il suo allenatore, campione invece di lotta greco-romana William Muldoon, che battè il suo allievo in circa due minuti.

Nel corso del ‘900 furono poi sempre di più gli incontri tra specialisti di diverse arti marziali, in special modo dopo la prima guerra mondiale gli incontri si divisero in generi: “Shoot” dove i lottatori combattevano veramente, e “Show“, progenitore del moderno Wrestling.  Il movimento che poi in futuro portò alla nascita dell’MMA fece i suoi primi passi tra Giappone e Brasile, in vere e proprie sfide familiari per stabilire quale fosse l’arte marziale più efficace (la famiglia Gracie esporta la sua tecnica del Vale Tudo). 

Negli anni ’70 la svolta: il wrestler professionista Antonio Inoki inizia ad organizzare degli incontri in Giappone e nel 1985 fonda la prima fondazione MMA chiamata Shooto. Dal ’76 Inoki iniziò a sfidare i campioni degli altri sport di combattimento, mettendo a tappeto il campione olimpico di judo e il campione dei pesi massimi di karate e pareggiando contro il campione mondiale dei pesi massimi, Cassius Clay

Ad incentivare la diffusione e l’interesse delle Arti marziali miste ha certamente contribuito in maniera importante anche il cinema di quegli anni, esempio principe quello di Bruce Lee, secondo cui: “il miglior combattente non è un pugile, un karateka o un judoka. Il miglior combattente è colui che può adattarsi a ogni stile, essere senza forma e avere un proprio stile senza seguire esclusivamente uno stile”.

Gli anni 90′ sono dunque il momento perfetto per l’esplosione del genere: Rorion Gracie emigra negli USA portantovi lo stile di combattimento inventato dalla sua famiglia, il vale tudo, fondando così nel 1993 l’Ultimate Fighting Championship (UFC). Da qui il successo internazionale. In una fase iniziale si scontrarono ancora combattenti di diversi arti marziali/sport di combattimento, vedendo quasi sempre come vincitori i maestri di lotta corpo a corpo, in grado di ridurre all’impotenza gli avversari grazie alle proprie prese portando ad una vera e propria rivoluzione delle arti marziali, dimostrando con i fatti quanto risultino più efficaci le arti marziali con competizioni e combattimenti corpo a corpo rispetto alle altre. 

Scritto da Gabriele Vecchia
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