Lotta turca nell’olio: storia, regole ed origini dello sport

La lotta nell'olio è uno sport tradizionale turco, scopriamone la storia e le regole in questo articolo dedicato.

Le nazioni hanno sport significativi per la loro storia, gli esempi sono molteplici e svariati a seconda di quelle che sono le tradizioni. In questo articolo ci focalizzeremo sulla lotta turca, anche conosciuta come lotta nell’olio scoprendone le origini e le regole.

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Lotta turca nell’olio: origini e storia

La lotta turca nell’olio, conosciuta nella lingua locale come Yagli Gures è uno sport tradizionale turco la cui storia inizia nel 1065 a.C grazie all’avvento dei persiani nei luoghi in cui sarebbe poi sorta la nazione.

La parola Pehlivan usata per descrivere un lottatore è stata usata per la prima volta nel periodo che andò dal 238 a.C al 224 d.C ovvero quello in cui i Parti espulsero i greci dall’Iran. Da allora questo termine è parte integrante dello sport e viene usato per identificare i praticanti.

La campagna dell’imperatore Gazi diede il riconoscimento all’affermazione della lotta turca come sport a sé stante quando due lottatori lottarono tra di loro per tutto un giorno senza riuscire a vincere, dato che entrambi morirono per stanchezza.

La città simbolo di questo sport è Edirne che fu per ben 91 anni capitale dell’impero ottomano. In quel luogo dove furono seppelliti i due combattenti sorsero 40 sorgenti d’acqua e per ricordare questo evento viene organizzato ogni anno un torneo che impegna lottatori da tutta la Turchia.

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Yagli Gures: le regole di questo sport

Fino al 1975 non vi furono limiti di tempo per la lotta infatti i lottatori andavano avanti a lottare dalle 9 del mattino sino al tramonto con sfide che duravano anche più di un giorno sino a che un lottatore non riusciva a prevalere sul proprio avversario.

Dal 1975 in avanti il tempo è stato abbassato a 40 minuti per la categoria Bas Pehlivan ovvero capo lottatore. Se la sfida non termina entro questo limite con un vincitore si prosegue a lottare per altri 7 minuti registrando il punteggio.

L’abbigliamento è molto semplice, i lottatori indossano infatti i Kispet dei pantaloni di pelle di bufalo dal peso di 13-15 kg corti e stretti. Questi rendono i movimenti difficili perché il peso limita le movenze, ma la grandezza dei grandi di questo sport sta nello riuscire ad andare oltre questa difficoltà battendo i propri rivali.

Nell’ultimo giorno di Kirkpinar si svolgono le fasi finali del torneo annuale e solitamente vi è la presenza del presidente turco in carica che si reca ad Edirne per assistere a questo sport caratteristico. La vicinanza politica serve a fortificare nel popolo le tradizioni in cui esso si identifica e queste arrivano anche dall’attività sportiva.

Come si è potuto vedere le regole sono molto semplici ed è uno sport simbolo per il popolo turco. Come la maggior parte delle tradizioni è difficile vederne sviluppi al di fuori della terra natia.

Sicuramente vi sono appassionati anche al di fuori della Turchia che si interessano e si allenano per partecipare ma si tratta comunque di un numero esiguo di persone.

Scritto da Filippo Imundi
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