Dall’Alba al Tramonto: la storia del Chievo Verona

Come da pronostico, il TAR ha respinto l'istanza cautelare presentata dalla società, confermando l'esclusione dalla Serie B: è la fine del sogno della città.

Era il 1929 quando, nell’epoca in cui il calcio stava diventando grande e i primi grandi campionati nazionali cominciavano ad emergere, trasformandosi in qualcosa di più che un semplice movimento, nasceva l’Associazione Calcio ChievoVerona, mutuando il nome dal Borgo di Chievo, una piccola cittadina affiancata a Verona, scegliendo come colori sociali il Blu e il bianco.

La società così costituita dura poco, sempre per problemi finanziari e bisogna aspettare il secondo dopo guerra, nel 1948, quando a seguito di rifondazione è nato il Chievo come l’abbiamo conosciuto fino ad oggi: una storia di un calcio che forse non esiste più.

La storia del Chievo Verona

Iscritta nel 1948 alla Seconda Divisione, alla neonata A.C. Chievo servono solo 3 anni per vincere il campionato ed essere promossa in prima divisione dove, nel 1952, Bruno Vantini farà il suo debutto con la maglia della formazione Clivense, rimanendo ancora oggi nella storia come giocatore più longevo del club, oltre che miglior marcatore. La squadra continua ad ottenere nel corso del tempo risultati da top team della Seconda categoria, ottenendo nel 1959 la promozione in prima Categoria nella quale, con risultati altalenanti, rimarrà fino al 1963.

Altri tempi per un altro calcio, dove a farla da padrone erano le emozioni dei tifosi e di una città intera. Anni in cui il calcio era seguito sopratutto allo stadio e non esistevano problemi di streaming di DAZN per seguire le partite. Nello stesso periodo in cui il Chievo permaneva con risultati decenti fra prima e seconda categoria, diventa presidente Luigi Campedelli, proprietario di Paluani e che dopo diversi anni di prendi e molla diverrà uno degli uomini fondamentali dell’inizio della storia sportiva migliore dei Mussi Volanti

La prima volta in serie A del Chievo

Dal 1990 in poi la storia del A.C. ChievoVerona (nuova denominazione volta a creare un rapporto fra società e territorio) è costellata di risultati che la vedono scalare in fretta le classifiche di C1. Con un giovane Alberto Malesani la società viene promossa in B dove, per la prima volta nella storia, viene disputato il derby con il Verona. All’inizio dell’anno 2000, con l’avvento in panchina di Luigi Delneri, la squadra ottiene per la prima volta la promozione in Serie A, dove fra alti e bassi collezionerà molti successi e soddisfazioni.

Già nella prima stagione disputata, il ChievoVerona ottiene alla fine dell’anno sportivo 2001\2002 il quinto posto, guadagnando la qualificazione in Coppa UEFA, seppur venendo subito eliminata nel primo turno. Con calciopoli, dopo anni di buoni risultati in media classifica, il Miracolo Chievo continua con la qualificazione al terzo turno preliminare di Champions League, da cui viene anche qui immediatamente eliminata. Sono anni in cui il Chievo mantiene salda la sua partecipazione alla massima serie, ottenendo sempre posizionamenti da bassa-media classica, ma ottenendo agevolmente anno dopo anno la permanenza in Serie A. Anni che i tifosi non dimenticheranno facilmente.

Il Declino e il fallimento dell’A.C. Chievo

Il dramma comincia quando nella stagione 2018\2019, il ChievoVerona viene penalizzato di 3 punti per le plusvalenze fittizie, che coincide con un mercato praticamente nullo e la necessità di doversi affidare ai soliti giocatori per poter tirare avanti. Finirà il campionato all’ultimo posto, con 17 punti guadagnati e una retrocessione più che meritata. Ed è qui il punto di inizio della fine. Dopo alterne vicende, difficoltà finanziarie che hanno portato a cessioni dolorose, come quella di un giovane e promettente Stepinski al Verona, il Chievo arriva allo scoppio della pandemia da Covid ancora più funestato di problemi. Alla ripresa del campionato, tuttavia, riesce a ottenere il sesto posto, non ottenendo la promozione in A ai play-off.

Nella stagione 20\21, infine, la Co.Vi.So.C rifiuta l’iscrizione in Serie B del ChievoVerona a causa dell’ammontare ingente di debiti a cui far capo e, per questo motivo, viene radiato con il ripescaggio del Cosenza e l’effettivo fallimento: è la fine di una storia che tanto ha fatto sognare i tifosi clivensi.

Scritto da Alfio Torrisi
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