Il racconto dei lavoratori sfruttati per Qatar 2022: “Caduti in trappola”

Il quotidiano The Guardian ha svelato come i lavoratori impiegati per Qatar 2022 vengano sfruttati e come i loro diritti umani siano ignorati.

Il Mondiale di calcio del 2022 in Qatar si trova ancora una volta al centro di una scandalo: dopo le tangenti, è ora la condizione in cui versano i lavoratori a essere nell’occhio del ciclone.

Un’inchiesta del quotidiano britannico The Guardian ha svelato come il personale impiegato nella costruzione delle strutture destinate alla competizione venga sfruttato.

6.500 lavoratori sono addirittura morti per costruire gli stadi.

Il racconto dei lavoratori sfruttati per Qatar 2022

Il famoso tabloid ha studiato per diverso tempo la situazione dei migranti impiegati a tempo pieno in hotel, boutique e resort a cinque stelle, pagati solo un euro all’ora e, probabilmente, destinati a essere mandati via dal Qatar prima dell’inizio del Mondiale.

Il reportage è stato realizzato in sette hotel elencati dall’hospitality della FIFA e comprende le interviste di oltre 40 lavoratori, in cui si parla di gravi violazioni dei diritti umani e di turni di oltre 12 ore, senza avere un giorno libero per mesi. “Siamo caduti in una trappola e non possiamo uscirne”, ha dichiarato l’impiegato di un hotel.

I miei amici hanno cercato di cambiare lavoro, ma la nostra azienda si rifiuta di lasciarli andare. Dobbiamo accettarlo. Il nostro capo fa quello che vuole

Ha affermato un lavoratore emigrato dall’Africa. Una guardia di sicurezza ha invece svelato di ricevere circa 80 centesimi all’ora e di aver pagato una tassa illegale di 1.500 euro a un agente di reclutamento per avere il lavoro. “È una truffa. Qui ti succhiano il sangue”, ha detto.

Alcune società confiscano addirittura i passaporti dei loro dipendenti: quest’operazione è illegale in Qatar, ma a questi lavoratori vengono promessi bonus aggiuntivi.

Forse pensano che, se abbiamo il nostro passaporto, possiamo scappare in un’altra azienda. Non abbiamo altre possibilità, prendiamo ciò che c’è sul tavolo

Ha dichiarato una guardia di sicurezza emigrata dal Kenya.

Gli operai edili dovranno lasciare il Paese entro agosto

La FIFA non molto tempo prima del reportage del Guardian aveva già dovuto fare i conti con un altro scandalo riguardante il personale impiegato per il Mondiale. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, infatti, gli operai edili immigrati in Qatar, che lavorano 24 ore al giorno, dovranno lasciare il Paese entro l’agosto del 2022, in modo da non essere visti durante la preparazione del torneo. Potranno rimanere solo il personale addetto alle pulizie e i giardinieri.

Per andare a lavorare in Qatar, alcuni migranti hanno venduto tutto ciò che possedevano nel loro Paese di origine e pagato la tassa di assunzione, ma a breve si ritroveranno senza un posto in cui vivere.

Alcune nazionali si sono mobilitate per i diritti umani

La situazione dei lavoratori in Qatar non ha lasciato indifferenti le nazionali che si stanno giocando la qualificazione al Mondiale. La Danimarca, per esempio, ha emesso un duro comunicato in cui ha spiegato la motivazione delle iniziative che saranno intraprese per sensibilizzare sui diritti umani violati da Qatar. Germania e Norvegia hanno invece indossato delle magliette a favore dei diritti dei lavoratori.

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Scritto da Federica Palman
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