Il derby tra l’Atlético Madrid e il Real Madrid ha lasciato una grande scia. E non per le questioni sportive, precisamente. L’incidente relativo al lancio di oggetti verso il portiere del Real Madrid, Thibaut Courtois, che ha causato una sospensione temporanea della partita, ha attirato l’attenzione internazionale e suscitato varie reazioni.
Nel caso dell’Atlético Madrid, le risposte sono state biforcate. Da un lato, è stata espressa l’intenzione di identificare, penalizzare e espellere coloro che hanno lanciato gli oggetti, ribadendo l’impegno verso le norme di condotta che dovrebbero governare tali incontri.
Dall’altro, è stato puntato il dito contro le ‘provocazioni’ di Courtois come la causa della reazione degli ultras che hanno lanciato oggetti.
Dopo la partita, il capitano dell’Atlético Madrid, Koke Resurrección, ha condannato l’incidente ma ha inviato un messaggio a Courtois suggerendo che “i giocatori dovrebbero essere più intelligenti” e non rispondere a queste provocazioni verso la folla. Le dichiarazioni del loro allenatore, Diego Pablo Simeone, sono state ainda più categoriche.
“La mia opinione è che coloro che hanno causato incidenti dovrebbero essere sanzionati dal club. Non abbiamo bisogno di queste persone. Abbiamo bisogno di persone che ci supportano. Questi danneggiano il club, ma attenzione, questo non giustifica la creazione di situazioni provocatorie da parte dei protagonisti. Noi, come protagonisti, possiamo contribuire a prevenire tali incidenti. Dovrebbero essere sanzionati coloro che causano incidenti e coloro che provocano. È evidente la provocazione di Courtois verso i tifosi, con le sue risate”, ha commentato l’allenatore al termine della partita.
“Bisogna fare attenzione a coloro che provocano la folla senza subire conseguenze. Ribadisco che ciò non giustifica ciò che accade dopo, ma noi, i protagonisti, e mi includo, abbiamo molto da dire. Dovremmo sanzionare coloro che lanciano accendini e coloro che provocano i tifosi”, ha aggiunto Simeone.
Ora, l’Atletico Madrid spera che venga applicata quella che potrebbe essere chiamata la ‘dottrina Piqué’, e che il Comitato di Competizione prenda provvedimenti contro Courtois per quei gesti che potrebbero essere interpretati come una provocazione. Cosa intendiamo con ‘dottrina Piqué’? Si riferisce a quanto accaduto nel 2018, quando Gerard Piqué, durante un derby contro l’Espanyol, si rivolse al pubblico con una serie di gesti, dopo che i tifosi avessero esposto uno striscione riferito alla sua compagna dell’epoca, e lo avessero insultato e fischiato.
A quel punto, la LaLiga, inizialmente per voce del suo presidente, Javier Tebas, ha portato la questione al Comitato di Competizione, esortando Piqué a “evitare certi gesti”, e osservando: “Se il gesto è passibile di sanzione, lo deciderà il Comitato di Competizione, ma è un problema che porteremo alla loro attenzione e decideranno se meritano sanzione o no. Il regolamento offre la possibilità che certi modi di esultare possano essere visti come una provocazione. È importante sottolineare che il Consiglio di Amministrazione dell’Espanyol ha fatto un buon lavoro e, fino a quel momento, il gol di Piqué, non ci sono stati insulti rivolti alla famiglia di Piqué, una questione che ci preoccupava molto in LaLiga. Il gesto di provocazione può scatenare reazioni e insulti che sono inaccettabili”.
Sebbene all’epoca il Comitato di Competizione non si soffermò eccessivamente sulla questione, la LaLiga pubblicò un comunicato in cui affermava che, d’ora in avanti, denuncerà le esultanze offensive.
La Lega ha affermato che rifiuterà sempre qualsiasi comportamento offensivo o provocatorio in campo, come le celebrazioni dei gol o le simulazioni, che hanno già avuto luogo e che possono creare tensione o andare contro il buon ordine sportivo, anche se tali episodi non vengono riportati nel referto arbitrale. In futuro, la Lega non esiterà a segnalare tali incidenti al Comitato di Competizione per le opportune sanzioni.
La Lega ha anticipato nella sua nota che non è necessario che una ‘celebrazione provocatoria’ sia specificatamente menzionata nel referto arbitrale per poter denunciare un giocatore. L’intento della Lega è sostegno e difesa strenua dei valori sportivi – rispetto, cooperazione, lavoro di squadra, coesistenza, lotta per l’uguaglianza, responsabilità sociale e cameratismo, tra gli altri. Inviarà al Comitato di Competizione della RFEF qualsiasi azione che sia contraria alla dignità e decoro sportivi che, in particolare, provochino l’animosità del pubblico, impedendo al calcio di svilupparsi in armonia con i valori sportivi.
Infine, la Lega riafferma che non esiterà a segnalare al Comitato di Competizione qualsiasi comportamento o evento oltraggioso, con l’apertura di un procedimento sanzionatorio, se ritiene che vi siano ragionevoli indicazioni di una violazione disciplinare.
LaLiga desidera sottolineare che le condotte che minano la dignità e il decoro sportivi (Articolo 89), così come quelle che sfidano il buon ordine sportivo (Articoli 100 e 122), sono specificamente elencate nel Codice Disciplinare della RFEF. Inoltre, è previsto nel medesimo Codice l’analisi di comportamenti che provocano il pubblico (Articoli 93 e 121).
Il calcio professionistico spagnolo rappresenta un modello di condotta sportiva e, inoltre, promuove la società, l’economia e l’educazione nel nostro paese. LaLiga si impegna per offrire a tutti gli appassionati il miglior prodotto di intrattenimento a livello internazionale, come specificato nel loro comunicato.