Sergio Gómez si sta rivelando una scelta azzeccata per Roberto Olabe e il suo staff di osservatori, nonostante siano trascorsi solo due mesi dall’inizio della stagione. Questo giocatore, difficile da catalogare in un ruolo specifico, sta emergendo come una delle rivelazioni della Real Sociedad, anche in un avvio di campionato non particolarmente esaltante per la squadra.
Ha rapidamente occupato un posto cruciale nelle strategie di Imanol, adattandosi a diverse posizioni e compagni di squadra. Per il tecnico di Oriot, è un elemento di grande valore, come dimostra la sua affermazione dopo la brillante performance del ’17’ txuri urdin contro il Valencia: “Se gioca così tanto e in varie posizioni, ci sarà un motivo”.
La sua presenza è un significativo vantaggio per gli spettatori, grazie alla sua straordinaria tecnica, così come per i compagni, per i passaggi precisi che riesce a effettuare.
Un costante aumento di valore
La Real ha ingaggiato Sergio Gómez il 12 luglio, ma ha dovuto esperarne un mese per vederlo all’opera, esattamente il 12 agosto. Non ha potuto svolgere la preparazione estiva con la squadra, poiché si trovava a vincere la medaglia d’oro olimpica insieme a Pacheco e Turrientes, arrivando a Zubieta già in piena stagione. Sebbene fosse un giocatore di rilievo nella selezione olimpica, si trovava in una posizione marginale nel Manchester City nelle due stagioni precedenti.
Finora ha già accumulato 270 minuti di gioco con la Real in questa stagione, superando il totale di tutta la scorsa annata con il City, e ha già raggiunto la metà dei minuti giocati a Manchester in due anni. Sta dimostrando di essere fondamentale per la squadra, tanto da raggiungere uno dei suoi principali obiettivi: ottenere la convocazione per la nazionale spagnola. Questo traguardo è frutto dell’apprezzamento che ricevono giocatori come lui nella Real, seguendo le orme di chi lo ha preceduto come Remiro e Merino.
Versatile e incisivo
Il giocatore mancino della Txuriurdin sta dimostrando di essere un elemento chiave per Imanol, e non è una semplice affermazione. Nei primi sette incontri, ha ricoperto sei ruoli diversi: mezzala di secondo e terzo livello, esterno su entrambe le fasce e terzino destro e sinistro. Attualmente sembra essersi stabilizzato nel centrocampo, ma con il ritorno di Brais e Zakharyan, potrebbe facilmente tornare a giocare sulla fascia. È stato schierato anche come terzino destro dopo l’infortunio di Traoré a Getafe, fino all’ingresso di Aihen.
In tutte le sue posizioni ha dimostrato di saperci fare, con una prestazione particolarmente notevole contro il Valencia, dove ha fornito due assist magnifici e un pre-assist ancor più impressionante. È il miglior assist-man della squadra, con il numero più elevato di convocazioni; solo Remiro ha collezionato più presenze di lui (Gómez ha riposato a Nizza), occupando il terzo posto per titolarità (8) e per minuti giocati (715’). Ha disputato sei partite completamente, affrontando diversi cambi di ruolo durante gli incontri. Tra le note negative, c’è il rigore concesso per un fallo di mano contro il Real Madrid.
Un dubbio può sorgere riguardo la sua condizione fisica, considerando che non ha avuto un’estate regolare, ha giocato spesso e ora si aggiungono anche le convocazioni con la Spagna. I tifosi della Real e in particolare Imanol potrebbero essere ansiosi durante la sosta, sperando che non subisca infortuni, il che denota che sta sicuramente svolgendo un ottimo lavoro, essendo l’acquisto con le migliori prestazioni fino ad ora, con ampi margini di miglioramento.