L’ordine di gioco influisce sul risultato per l’Atletico
Il Manchester United si è posizionato subito dopo il club basco nella fase a gironi, ma ha avuto il vantaggio di giocare in casa, per sorteggio, nella semifinale contro i leoni.
L’Atletico ha spesso ottenuto buoni risultati quando le autorità del calcio decidono di modificare i sistemi di competizione adottati da tempo. Questo è accaduto anni fa con il nuovo formato della Coppa e si è ripetuto con il recente schema della Europa League.
Nel torneo ad eliminazione diretta, il club ha raggiunto la finale per due edizioni di fila e ha conquistato il trofeo l’anno scorso, mentre in ambito continentale si è subito qualificato per le semifinali.
A questo punto della nuova Europa League, appare chiaro che è necessaria una riforma, anche minima. Non sembra equo dover conquistare un posto tra le sedici migliori squadre attraverso il sistema di qualificazione della fase a gironi, con la possibilità per le prime otto di qualificarsi direttamente agli ottavi, per poi dipendere da un sorteggio casuale.
Per esprimerla in modo più semplice dal punto di vista dell’Atletico: se la squadra di Valverde ha terminato al secondo posto nel girone di 36 squadre e il United al terzo, sarebbe stato logico che l’andata della semifinale si disputasse ad Old Trafford e il ritorno a San Mamés. Forse ora potremmo parlare di un finale molto diverso. È tempo di rivedere queste regole, signori della UEFA.