Fallo di mano, in quali casi non è rigore? Cosa dice il regolamento

Spazio all'interpretazione, come è cambiata la regola dal 2019 al 2021

Ogni stagione vi sono numerosi episodi dubbi relativi ai falli di mano in area di rigore: da quelli sanzionati nonostante un piccolo tocco involontario, a quelli negati nonostante il contatto palla-braccio sia evidente. Quest’ultima possibilità è quella andata in scena durante Hellas Verona-Juventus del 10 novembre, valida per la 14esima giornata di Serie A: il calciatore bianconero Danilo ha infatti colpito la palla chiaramente con la mano, ma a causa della distanza ravvicinata e del fatto che la sfera sia arrivata “a sorpresa” sul braccio del giocatore il tocco non è stato sanzionato dal direttore di gara, che ha applicato giustamente il nuovo regolamento.

Cosa dice il regolamento riguardo il fallo di mano

Nel 2019 e 2021 la regola riguardante il fallo di mano è stata riscritta, si tratta del punto 12 del regolamento, sotto la voce “Falli e scorrettezze”, nel dettagio “Contatti mano-pallone”.

L’attuale regolamento è decisamente più elastico del precedente, chiarisce infatti fin da subito che “Non ogni contatto del pallone con una mano o un braccio di un calciatore costituisce uninfrazione”.

Questi sono i casi da regolamento in cui il fallo di mano di un calciatore è da sanzionare:

  • Tocca intenzionalmente il pallone con la mano o il braccio, per esempio muovendo la mano o il braccio verso il pallone
  • tocca il pallone con le proprie mani/braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Si considera che un calciatore stia aumentando lo spazio occupato dal proprio corpo in modo innaturale quando la posizione delle sue mani/braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento. Avendo le mani/braccia in una tale posizione, il calciatore si assume il rischio che vengano colpite dal pallone e di essere quindi sanzionato
  • segna nella porta avversaria: – direttamente con le proprie mani/braccia, anche se in modo accidentale, compreso il portiere – immediatamente dopo che il pallone ha toccato le sue mani/braccia anche se in modo accidentale.

Di fatto ad oggi, come spiegano anche AIA e FIGC, non tutti i contatti tra braccio e palla sono da sanzionare, e in ogni caso gli arbitri devono giudicare le legittimità della posizione della mano o braccio in questione in relazione al movimento che sta facendo in quel momento il calciatore. Un contatto accidentale mano-pallone, non soon più da considerarsi come un’infrazione.

La principale differenza rispetto alle regole del 2019 è che l’arbitro deve considerare prima di dare il fallo, la legittimità o meno della posizione della mano o del braccio che hanno toccato la palla in relazione al movimento effettuato dal giocatore.

In evidenza questo punto: naturale per un calciatore mettere il braccio tra il corpo e il terreno per sostenersi quando stacadendo. Se il pallone rimbalza su mani / braccia provenendo dal corpo del calciatore stesso, o da un altro calciatore (dell’una o dell’altra squadra) che è vicino, spesso risulta impossibile evitare il contatto con il pallone”.

Insomma con il nuovo regolamento gli arbitri avranno più spazio di interpretazione sulla questione, aiutati però anche dal Var per fortuna. Ogni caso resta abbastanza a sé, ma nel caso della mano di Danilo, da regolamento, l’arbitro ha preso la decisione corretta.

Scritto da Gabriele Vecchia
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