Il rendimento di Lautaro Martinez in Champions League

Cercasi leader neroazzurro: quanto conta Lautaro in Champions League

Fresco di Campionato del Mondo appena vinto, Lautaro Martinez è sempre più leader dell’Inter. In questa stagione in particolare “Il Toro” ha dovuto caricarsi la squadra sulle spalle vista la lunga assenza di Lukaku, e l’età avanzata di Dzeko, professore d’alto calcio, ma anagraficamente troppo in là per riuscire a fare sempre la differenza.

Oltre ai gol Lautaro ha dovuto caricarsi anche di un’altra responsabilità: la fascia di capitano dell’Inter. Ad inizio anno il capitano era Handanovic, salvo poi finire in panchina sostituito da Onana, e passare quindi la fascia a Skriniar.

Anche lo sloveno però ha deluso il popolo interista, comunicando dopo una lunga trattativa che a fine stagione approderà al Paris Saint Germain, a causa di questa decisione chiaramente la società gli ha tolto la fascia, che ora spetta a Lautaro Martinez (gli altri due giocatori con più presenze sono Brozovic e D’Ambrosio).

Il rendimento di Lautaro Martinez in Champions League

Come già detto, Lautaro quest’anno è il trascinatore dei neroazzurri quanto meno in campionato, dove ha già segnato 14 gol e servito 3 assist in 26 partite, a soli 7 gol dunque dal suo miglior rendimento, quello della passata stagione.

Se in Serie A Il Toro ha sempre segnato con più o meno costanza, sempre in crescendo comunque, è in Champions League che il bomber argentino in questi anni ha faticato a carburare. Fondamentale nelle gerarchie dei neroazzurri, dalla stagione 2018-2019 ad oggi, l’attaccante ha disputato fin qui 30 partite, segnando la miseria di 8 gol, pochi, troppo pochi per un giocatore che ha l’ambizione di avere una caratura mondiale.

L’anno migliore di Lautaro in Champions è stato quello del 2020-21, anno in cui l’Inter uscì ai gironi, ma Lautaro segnò ben 5 gol nella fase a gironi, da lì in avanti però, solo altri 3 gol di cui uno quest’anno.

L’importanza del “Toro” al Do Dragao

Perché l’Inter passi ai quarti di finale di Champions League, basta che i neroazzurri non perdano in casa del temibile, ma abbordabile Porto. La sfida di San Siro ha dimostrato che i neroazzurri hanno più qualità dei portoghesi, ma certamente meno convinzione, in special modo lontano dalle mura amiche.

Per non soffrire un assedio di 90′, improponibile per qualunque squadra, figuriamoci per una che è solita prendere gol fuoricasa, servirà segnare alla prima occasione utile, per dare un messaggio alla squadra e agli avversari. Non è ancora certo se al fianco di Lautaro giocherà Dzeko o Lukaku, ma sicuramente tra i tre quello più in palla ultimamente è stato l’argentino (nonostante il rigore sbagliato contro lo Spezia).

Segnare da capitano dell’Inter il gol valido per una storica qualificazione ai quarti di finale sarebbe proprio ciò che serve a Lautaro per imporsi come tra gli attaccanti più forti della Serie A, ma anche d’Europa. Per un giocatore che ha sempre vissuto di periodi buoni, alternati a periodi anche molto lunghi di difficoltà, e che sta migliorando nell’essere continuo, questa è l’occasione ideale per dare una svolta decisiva alla sua stagione, già largamente positiva per quanto riguarda gli obiettivi personali vista la medaglia d’oro dei Mondiali appesa in bacheca.

Scritto da Gabriele Vecchia
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