La storia della 24 ore di Le Mans, la gara del Campionato del mondo endurance

La storia della 24 ore Le Mans: gli avvenimenti più importanti della gara più famosa del Campionato mondiale endurance.

La 24 ore di Le Mans ha una lunga ed intricata storia alle spalle. Si tratta della gara automobilistica più importante del Campionato del mondo endurance. Nel corso degli anni, questo evento ha da sempre influenzato tutto il mondo dei motori.

La 24 ore si svolge annualmente al Circuit de la Sarthe nei pressi di Le Mans, in Francia.

La 24 ore di Le Mans: la storia

La gara si è sempre tenuta in giugno, fin dalla sua prima edizione, seppur con delle rare eccezioni.

Solitamente, si inizia alle 16 di sabato e si termina 24 ore dopo. Le vetture coinvolte corrono un tracciato della lunghezza di 13 chilometri, con delle parti permanenti e altre che invece variano di edizione in edizione. Ogni squadra può avere al massimo tre piloti e vince la macchina che ha percorso un tracciato più lungo nel corso delle 24 ore, se e solo se ha tagliato il traguardo al termine del tempo prestabilito.

Le edizioni prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale

L’anno di nascita della competizione è il 1923. La Bantley ha vinto le prime edizioni. All’inizio degli anni 30, l’Alfa Romeo si è imposta per quattro volte di fila.

La prima edizione dopo la fine del secondo conflitto mondiale fu nel 1949, l’anno della prima vittoria della scuderia Ferrari. Uno dei piloti era Luigi Chinetti che da quegli anni collaborò spesso con la casa automobilistica italiana.

Il 1955, l’anno del disastro.

L’edizione del 1955 è stat anche quella con il più grave incidente nella storia dell’automobilismo. A causa di un violento scontro tra la Mercedes di Pierre Levegh e l’Austin Haeley di Lance Macklin, una delle vetture coinvolte si è schiantata sulla folla, uccidendo il pilota e 83 spettatori. Secondo le dichiarazioni ufficiali, la gara è proseguita per evitare che la folla si disperdesse e ostacolasse l’arrivo delle ambulanze. Le altre Mercedes si sono ritirate dalla gara per rispetto nei confronti delle vittime.

Questa tragedia ha avuto una risonanza incredibile. In Svizzera, addirittura, si sono vietate per legge le gare automobilistiche. A fine anno, dopo aver vinto il campionato di Formula Uno, la Mercedens ha deciso di ritirarsi dalle corse fino al 1987.

Dal 1956, l’organizzazione di Le Mans ha messo in atto dei lavori per rivedere e rendere la pista più sicura.

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Gli anni 60 e 70

Nel decennio successivo, la Ford e la Ferrari hanno vinto rispettivamente sei e quattro edizioni della gara. Nel 1969, c’è stato l’ultima edizione con la storica partenza con le autovetture schierate ad un lato della pista e i piloti dall’altra, sostituita poi dalla “partenza Indianapolis”.

Il 1970 è stato l’anno del primo successo nella corsa per la Porsche, ma anche l’edizione con il minor numero di veicoli a concludere la gara, solo sette. Nel 1974, la Ferrari si ritirò dalle corse di durata. L’anno dopo gli organizzatori, in seguito alla crisi petrolifera, decisero di introdurre delle regole per il consumo di carburante, che cambiarono nuovamente nel 1976.

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Fino al nuovo millennio

L’edizione del 1983 è stata quella con la vittoria più schiacciante nella storia di Le Mans, con la Porsche che è riuscita ad occupare le prime undici posizioni con eccezione della nona. Nell’88 è tornata di nuovo la Mercedes, anche se è tornata davvero competitiva solo l’anno successivo.

Negli anni Novanta, vengono cambiate le norme del Gruppo C e del consumo di carburante, introducendo più motori simili a quelli impiegati in Formula 1. La corsa di Le Mans ha vissuto alcuni anni di declino. Negli anni ’90 c’è stata una ripresa, dovuta soprattutto al ritorno di gara di scuderie importanti, come la Mercedes e la Porsche.

Nel nuovo millennio l’interesse per i costruttori è svanito ancora una volta. I primi anni duemila hanno visto il dominio di scuderie come Volkswagen e Audi.

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